Nunziante Consiglio, 46 anni, è un particolare deputato della Lega Nord. Perché è nato a Montoro Inferiore, in provincia di Avellino. E poi l’onorevole, che si è segnalato per aver fatto pubblicare i suoi guadagni sul sito della Camera e aver presentato proposte di legge che vanno dal vitalizio per i deportati nei campi nazisti alla valorizzazione delle musiche popolari, è un tifoso del Napoli così acceso da aver rischiato un incidente stradale a Bergamo, dove vive. Onorevole Consiglio, cos’è accaduto domenica 19 dicembre? “Scendevo da Città Alta e ascoltavo la radio. Sembrava ormai sicuro il pareggio con il Lecce. All’improvviso, in zona Mazzarri, ecco il gol di Cavani. Per l’emozione, ho fatto sbandare l’auto all’altezza di Porta Sant’Agostino, un punto stretto della strada: tra lo specchietto di destra e la fiancata di sinistra avrei sacrificato la seconda, ovviamente…”. Com’è arrivato da Montoro Inferiore a Bergamo? “Ci siamo trovati qui per Gheddafi. Mio padre aveva un appalto in Libia. All’improvviso tutti gli imprenditori vennero espulsi dal colonnello e così i miei si trasferirono prima in Svizzera e poi in provincia di Bergamo. Nel 1974 arrivammo a Leffe: sì, il paese dell’Albinoleffe, la squadra di serie B”. Il calcio, anzi il Napoli, è un grande amore. “E’ una passione di famiglia. L’ho ereditata da papà e l’ho trasmessa a mio figlio Andrea, nove anni. A lungo ho seguito la squadra negli stadi, soprattutto nell’epoca di Maradona. Da un po’, per i miei impegni, sono costretto ad affidarmi alla tv o alla radio. Una delle ultime gare l’ho vista in un bar di Bruxelles con Antonio Esposito, funzionario della Commissione per le politiche europee, di cui faccio parte in parlamento”. Il suo campione preferito? La sua partita indimenticabile? “Da vero tifoso, dico tutti e tutte. È bello essere tornati ad alti livelli grazie al lavoro e allo spessore dei proprietari e dei dirigenti del club. Non credo nella provvidenza: i risultati si conquistano attraverso l’impegno e quello del Napoli è stato notevole in queste stagioni”. Con il leader del suo partito, Umberto Bossi, si parla di calcio? “Mai discusso di questo argomento con lui”. E con il ministro dell’Interno, Roberto Maroni? “È un acceso milanista e l’ho preso affettuosamente in giro nella stagione del triplete dell’Inter”. Che voti darebbe ai giocatori del Napoli per questa prima parte della stagione? “Assegnerei il 9 al pubblico e alla dirigenza. Un bell’8 a Mazzarri e ai giocatori, tra i quali vi sono autentiche eccellenze. Il 10? No, la perfezione non è di questo mondo”. Lei vive a Bergamo e in quello stadio, come in altri del profondo Nord, si ascoltano cori razzisti contro i napoletani. “Non mi turbano perché ritengo che lo sfottò sia parte integrante dell’essere tifoso e dell’andare allo stadio. Sul mio atteggiamento sono assolutamente ininfluenti”.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
F.C.
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