Quattro tifosi dell’Udinese denunciati per violenza, minaccia, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, lesioni e danneggiamento aggravato e due denunciati per violazione in concorso della legge Mancino sull’odio razziale:
è il risultato della prima fase delle indagini della questura di Udine dopo gli episodi di violenza, dentro e fuori dallo stadio Friuli, in occasione della partita di calcio Udinese-Napoli del 28 novembre scorso. Tutti e sei gli ultras denunciati, poi, sono stati colpiti da daspo, già convalidati, con inibizione dal partecipare a manifestazioni sportive da un minimo di un anno a un massimo di cinque.
«È l’esito della prima fase delle indagini, ancora in corso, condotte dalla polizia di Stato e coordinate dalla Procura di Udine – ha spiegato il questore di Udine, Antonio Tozzi – a seguito dell’aggressione di due tifosi del Napoli, un uomo e il suo nipotino minorenne, e del ferimento di due poliziotti intervenuti per proteggerli». I due ultras che sono stati denunciati per violazione in concorso della legge Mancino avevano esposto dentro lo stadio magliette inneggianti all’odio etnico, con la scritta “Vesuvio bruciali tutti” e avevano usato fumogeni. Secondo il questore Tozzi, «si tratta di azioni volute, dolose, e non ci sono dubbi che gli aggressori sapessero che tra i due tifosi aggrediti vi fosse un minore e che i due agenti fossero poliziotti».
Gli ultras denunciati sono stati identificati tramite i filmati registrati dalla videosorveglianza e le testimonianze raccolte. «Continueremo in questi giorni a esaminare i filmati – ha detto ancora Tozzi – per individuare eventuali altre persone che abbiano commesso reati in concorso. Potrebbero esserci altri daspo da emettere». I sei ultras denunciati risiedono tra Udine (4) e la provincia (2) e hanno un’età compresa tra i 22 e i 37 anni.
La Redazione
C.T.
Fonte: Il Mattino
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