Aurelio De Laurentiis, patron azzurro, interviene a Marte Sport Live e, con il suo consueto fare schietto e diretto, commenta il momento del suo Napoli e del calcio italiano in generale. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Buongiorno a tutti i napoletani che stanno preparando il pranzo di Pasqua. Giusto giocare sabato? Devo ammettere di essere deluso dal lavoro della mia Lega. A quanto pare, non c’è gente che pensa ed utilizza il cervello in maniera ponderata. Si sarebbe dovuto fare tabula rasa: è arrivato il momento di cacciare via tutti ed assumere gente nuova. Non ce la faccio a convincere i miei, purtroppo non possiamo rifiutare i giocatori delle nazionali, ma mi dà fastidio non organizzare al meglio le nostre cose, non poter preparare le partite col giusto tempo. Che bisogno c’era di giocare sabato quando in Inghilterra, Germania, Spagna e Francia vanno in campo il giorno di Pasqua? Magari avremmo potuto farlo a Pasquetta o addirittura il martedì. Così si falsa il campionato.
Non voglio sembrare sempre il bastian contrario ma mi trovo in mezzo ad un mondo che non condivido. Se è questo, mollo tutto e me ne vado. Non sono d’accordo con il sistema paese Italia e con il teatrino politico. Ci sono i responsabili di questo caos che ci porteranno ad una nuova finanziaria pesante. L’assenza della Lega mi infastidisce, la Lega è casa mia e si comporta in maniera inadeguata.
Decollo per Torino verso le 18.30 e guarderò i ragazzi negli occhi: sono contento che Rosati torni in campo, è un bravissimo portiere e meritava un’occasione. Noi napoletani dobbiamo imparare ad usare la nostra migliore virtù, la pazienza, anche allo Stadio: mi hanno detto che Rosati non avrebbe potuto giocare. Ma chi l’ha detto? Rosati è un bravissimo portiere, ha commesso qualche errore per chissà quali motivi, è una persona come noi, può avere problemi in famiglia. Oltre al calciatore, ricordiamolo, c’è l’uomo.
Il Napoli ha vinto lo scudetto dei bilanci? Sorrido e non capisco: ci sono molte persone, anche nel mondo del calcio, che mi continuano a dire che si deve alzare l’asticella degli stipendi e cedere i diritti d’immagine. In Italia sono stato l’antesignano di questo modus facendi, poi parlo con Rummenigge e mi diche che in Germania è una cosa normale, allora forse ho ragione io. I soldi servono, oltre che a pagare gli ingaggi dei calciatori, anche e soprattutto ad essere investiti in cose come lo stadio ed il settore giovanile: non crediate che il comune possa darmi chissà quali fondi, la Città è in passivo per oltre un miliardo e quindi l’unico investitore per il Calcio Napoli, sono proprio io.
Propositi per Pasqua? Voglio esprimere la mia solidarietà per Cellino ed accodarmi alle parole di Galliani: le autorità sarde stanno esagerando, Cagliari che rappresenta tutta l’isola della Sardegna non può essere sbeffeggiata ed avere lo Stadio chiuso, il calcio dev’essere la festa dell’amicizia, prendiamo esempio dal rugby. Le autorità locali sono inadeguate: gli stadi devono essere liberi. Molto spesso mi ritrovo a parlare con persone non adeguate: le leggi vanno interpretate e non solo applicate per quello che sono, ci si deve appigliare alla cultura ed al buon senso di chi deve applicare. Cellino ha subito un’ingiustizia grossissima: Cagliari-Fiorentina andava giocata a porte aperte. Stasera a Torino? Spero sarà una bellissima partita, contento del fatto che, questa sera, avremo una difesa che non ha avuto impegni internazionali. Napoli Cavani-dipendente? Non credo, siamo una squadra che segna, ricordiamo i vari Hamsik, Maggio, Dzemaili e a volte anche difensori come Cannavaro.
Auguri per questa sera? Li faccio in primis a Rosati, e gli dico, citando Steve Jobs, di essere affamato e folle, per me la sua carriera non s’è mai fermata. Cosa dico ai tifosi? Faccio loro un augurio di serenità, ingrediente molto difficile da trovare di questi tempi, ma noi napoletani abbiamo una marcia in più: acceleriamo insieme per crearci un futuro migliore, per noi ed i nostri figli, al di là di ogni istituzione che dovrebbe governarci”
La Redazione
M.P.
