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Del Naja: «Ma città e squadra hanno grandi potenzialità»

3D, biondino con temperamento da poeta maledetto, ascendenze partenopee e gran tifoso del Napoli e degli Almamegretta, si presenta con il vero nome: si chiama Robert Del Naja, suo padre è nato a Napoli, e delle sue origini ha ereditato la fede calcistica e un piacevolissimo gusto per la risata. Ride alla bordata di domande e si blocca alla prima: «Deluso? Sto male! Ma se non usciva Maggio non sarebbe finita così». Robert è nato e vive a Bristol: quando il Napoli gioca al San Paolo prende il volo la mattina presto, assiste alla partita, poi trascorre la serata con amici in pub della costa flegrea e l’indomani riparte. Ha fondato l’ultima band ad aver inventato il nuovo, in questo secolo XXI in cui di nuovo sembra esserci molto poco. Sono i britannici Massive Attack, coloro che a metà degli Anni 90 gettarono le fondamenta del trip-hop: rap ed elettronica fusi in un ipnotico e apocalittico groove che ha fatto scuola per molti seguaci a venire. «Però quando sono a Napoli per la partita degli azzurri canto tutte le canzoni napoletane più famose».
Era in tribuna nella gara d’andata. Cosa non ha funzionato allo Stamford Bridge contro i Blues?
«La svolta è stato l’infortunio di Christian, da quel momento in poi la squadra è andata nel caos. Dossena non è Maggio e in questo periodo la differenza di rendimento tra i due è notevole».
Roberto, ha capito subito che la gara si stava mettendo male?
«Sì, mi sono subito rattristato, l’ho detto anche agli amici che erano con me: questa uscita non è una cosa positiva».
La partita è cambiata da quel momento?
«Penso di sì. Fino ad allora Ramirez non aveva fatto molto, era rimasto in difesa a limitare gli attacchi degli azzurri. Poi quando scendeva Maggio lo annullava».
Il gol di Drogba…
«Infatti, nasce tutto da lì. Maggio ha lasciato il campo e il gioco è cambiato. Troppo spazio Ramirez che ha messo in croce il centrocampo e la difesa. Se c’era Christian non sarebbe successo. Il primo gol è una invenzione di Ramirez più che di Drogba».
Poi il Napoli ha sofferto?
«Sullo 0-0 c’era una sola squadra in campo e non era il Chelsea».
Troppe occasioni sciupate?
«Sì, Mazzarri aveva fatto in modo che ci fosse un controllo totale e la squadra aveva risposto bene: fino a quel momento se c’era una team che doveva fare gol quello era il Napoli. E se segnava ora ai quarti ci saremmo noi».
Anche la città di Napoli, che lei conosce bene, può risollevarsi dai tanti problemi che ha?
«Io adoro Napoli, penso che sia una città unica e bellissima».
Piena di problemi, però?
«Ha sempre avuto un grande potenziale. Risolverà tutto».
E il Napoli, vincerà la Coppa Italia?
«Ovviamente gli azzurri torneranno più forti che mai perché hanno dimostrato di poter competere a livello superiore: hanno una grande potenzialità, potevano andare ancora avanti in Champions. Un vero peccato che sia finita così».

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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