Il segreto di Pulcinella, cioè la voglia di Cavani di avere un ritocco dell’ingaggio che lo metta quanto meno allo stesso livello di Pandev (che dall’Inter intasca 3,9 milioni netti a stagione con una differenza di rendimento nota a tutti), ha messo in imbarazzo il Napoli: l’eventuale voglia di fuga di uno dei massimi fuoriclasse dell’era De Laurentiis sarebbe un colpo per l’immagine del club.
E se un mal di pancia fosse la grande occasione per cambiare un’intera filosofia? E se i capricci della primadonna fossero il pretesto per il patron per innalzare il tetto degli stipendi, sia pure in linea con il fair play finanziario e con il bilancio della società? In fondo, si mormora in società in attesa del ritorno dalla Cina del patron, c’è un «tesoretto» da 30 milioni di euro (i proventi della Champions) da impiegare nel prossimo mercato. E c’è l’ombra dell’affare Vidal, la stella del Bayer Leverkusen passato alla Juve dopo il no del Napoli dinnanzi alla richiesta del cileno per i 3 milioni a stagione di stipendio, una cifra fuori al salario massimo fissato dal presidente azzurro.
Ogni anno, con l’arrivo della primavera, i big puntualmente si presentano con la mano sulla pancia al cospetto della società. Cavani fece lo stesso giusto dodici mesi fa. Mazzarri non vede, e neppure vuole immaginare, un Napoli senza il Matador (e senza Lavezzi, che zitto zitto è sempre più vicino all’accordo con l’Anzhi), ma poi butta lì che «mai dire mai nel calcio». È lo stesso concetto che il tecnico esprime quando parla del suo futuro sulla panchina del Napoli.
E così due figure ingombranti si stanno materializzando sulla strada del Napoli. Si tratta di Andrea Agnelli e Roman Abramovich, ovvero cervello e portafoglio di due club con i quali nei prossimi mesi non sarà facile entrare in concorrenza: Juventus e Chelsea, infatti, sono in prima fila nel caso in cui Cavani finisca veramente sul mercato. Da Torino insistono e fanno persino le cifre: la prima offerta bianconera sarebbe di 20 milioni di euro più il cartellino di Matri ritenuto non intoccabile per lo staff della Vecchia Signora anche perché ormai scalzato da Quagliarella. Ovvio che il Napoli dinnanzi a una simile proposta neppure si siederebbe a trattare: per Cavani non ci sono contropartite tecniche.
Da qui il secondo affondo, puntuale, che arriva da Londra, dai tabloid inglesi: Roberto Di Matteo – ammesso che resti sulla panchina dei Blues – avrebbe indicato in Cavani l’erede di Drogba. Il siberiano Abramovich potrebbe offrire oltre 50 milioni pur di dare il via allo svecchiamento del Chelsea (da cui potrebbe arriva l’attaccante Salomon Kalou che a giugno si svincola). Ipotesi, voci. Come quelle che portano Cavani al Psg, dove c’è Ancelotti ad attenderlo a braccia aperte, o a Manchester, City o United che sia. Perché, inutile girarci intorno: sono poche le società che possono permettersi il costosissimo cartellino dell’uruguaiano.
Intanto, sta per esplodere anche un altro caso, quello legato al rinnovo di Morgan De Sanctis: il portiere azzurro ha un contratto che scade a giugno nel 2013. In quella data il numero uno azzurro avrà 36 anni. Pastorello, il manager, ha spiegato: «Vuole chiudere la carriera al Napoli, ma dipenderà dalla società. Morgan non si trova a suo agio in scadenza di contratto, quindi sono convinto che se non arriverà il rinnovo probabilmente chiederà di andare via. È una questione psicologica che va capita».
Ma il Napoli non si vuole far cogliere impreparato e timidamente cerca un potenziale sostituto. Il nome nuovo sull’agenda di De Laurentiis è quello del capocannoniere del campionato francese, Olivier Giroud. 26 anni, gioca nel Montpellier ed è stato recentemente convocato da Blanc nella nazionale transalpina dove è stato protagonista di un curioso episodio: dopo aver segnato il gol della vittoria contro la Germania, ha baciato in bocca il compagno che gli ha servito l’assist. Giroud ha realizzato 20 gol fino ad adesso ed è valutato intorno ai 18 milioni. Su di lui anche l’Inter.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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