La Valletta, ieri, ha rappresentato il capolinea dell’avventura azzurra di Morgan De Sanctis. Proprio nel giorno del suo compleanno, a 36 anni, il portiere abbruzzese dice addio all’Italia e si concentra solo sul Napoli. «Sì, da adesso in poi voglio pensare solo agli azzurri, lascio l’Italia a un gruppo di alternative a Buffon molto valide e mi riferisco a Sirigu e Marchetti».
Ha rinunciato senza preavviso, prendendo tutti di sorpresa, dando la notizia per primo a Prandelli, nella tarda serata lunedì, mentre il ct era alle prese con l’ultima decisione, ovvero se schierare contro Malta Cerci o Giaccherini. Improvvisamente il pirata ha chiamato vicino a sé il tecnico dell’Italia e gli ha parlato: «Caro mister, non chiamarmi più, è giusto dare spazio a quelli più giovani di me», racconta ancora Morgan.
Poi lo ha ripetuto nel pomeriggio, proprio mentre i compagni della sua Nazionale erano intorno a lui per gli auguri del compleanno (glieli ha fatti anche De Laurentiis via tweet) ha dato la notizia che chiude la sua storia azzurra: «È la mia ultima con la Nazionale. Ragazzi, mi dispiace: alla mia età però si fanno delle riflessioni ed è giusto lasciar spazio ad altri… tanto è inutile aspettare Gigi (Buffon, ndr) perché giocherà per altri dieci anni», dice scherzando al termine di Malta-Italia con il capitano della Nazionale e della Juventus al suo fianco. Per lui niente Confederation Cup. Era in ballotaggio con Marchetti, Sirigu e Viviano per il ruolo di vice Buffon: ma ha detto di no, alla sua età non ha più voglia di competizioni e neppure di fare da chioccia a quelli che verranno. Questo ruolo, al massimo, lo farà nel Napoli: ha da poco firmato il rinnovo del contratto fino al 2014. Degli azzurri, quelli napoletani, è destinato a un ruolo ancora di leader. «Sì, adesso voglio pensare solo al mio Napoli», ripete ancora.
De Sanctis esordisce con la Nazionale il 30 marzo 2005, a 28 anni, nella partita amichevole Italia-Islanda (0-0) disputata a Padova. Nel 2006 il ct Lippi lo inserisce nella lista delle 4 riserve per i Mondiali: il tecnico di Viareggio lo conosce bene e lo stima. Lo aveva voluto alla Juventus nel ’97, dopo averlo ammirato fare faville in serie B a Pescara. Appena arrivato in bianconero, catturò persino l’interesse di Giovanni Agnelli. Entra nel giro dell’Under 21 di Marco Tardelli, gioca 7 gare e fa parte delle spedizione che nel 2000 vince il titolo Europeo in Slovacchia. La solita maledizione: non gioca neppure un minuto, il titolare è Abbiati.
È il suo destino in Nazionale. Ma lui, il pirata di Guardiagrele, cittadina vicino Chieti, non ne fa mai un dramma. Anzi: gran professionista, non si tira mai indietro. Neppure quando c’è da mettere la faccia. «Sono sicuro che questa squadra farà ancora molta strada, è un gruppo eccezionale e questo rende meno facile la mia decisione – continua De Sanctis – Spero che in Brasile l’Italia trovi la forza di fare quello che non siamo riusciti a fare nella finale dell’Europeo con la Spagna».
Complessivamente 6 presenze e 64 (l’ultima volta che ha contro la Danimarca il 16 ottobre del 2012) e 64 volte convocato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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