La difesa è sotto accusa. Parola di Morgan De Sanctis. Il portierone azzurro dopo l’infortunio sul primo gol di Lamela, ci mette la faccia e dice:
«Se prendiamo gol da cinque partite, se subiamo una media di due reti a incontro c’è qualcosa da registrare sicuramente. Se con il Novara la barriera si apre, se con la Juve gli attaccanti arrivano praticamente da soli al tiro, se anche oggi ne abbiamo presi tre, evidentemente ci sono delle riflessioni da fare».
Critica costruttiva quella del numero uno azzurro la cui analisi è puntuale, precisa, punto per punto.
Capitolo Roma:
«Loro sono una squadra che rischia tantissimo, spinge con i terzini che giocano quasi a ridosso dell’area avversaria e creano spesso la superiorità numerica. I gol subiti? Il primo e il terzo sono sicuramente frutto di casualità. Per il secondo non direi così. C’è una responsabilità collettiva. Un’uscita sbagliata su Totti, l’abilità di Osvaldo a defilarsi dalla marcatura e io potevo dare una mano a Hugo anticipando il romanista».
E ci sono anche gli attaccanti giallorossi che si sono presentati ripetutamente da soli dinanzi al portiere:
«Alla fine noi abbiamo avuto un paio di palle gol nitide, con Hamsik e Lavezzi, ma se facciamo il conto, se avessimo pareggiato, la Roma avrebbe avuto molto da recriminare perché in più di un’occasione hanno avuto la possibilità di segnare».
Il Napoli è in difficoltà. Le cause?
«Stiamo perdendo la solidità difensiva che ci ha contraddistinto nella prima fase del campionato, che ci ha permesso di conquistare lo scorso anno il terzo posto in campionato e in questa stagione gli ottavi di Champions League. Probabilmente qualcosa è determinato dalle Coppe, qualcosa dal fatto che ci rendiamo conto che non ci sono più margini per sbagliare, qualcosa perché la classifica piange. Ma ora non dobbiamo farci condizionare. Non deve essere un assillo andare tutti all’assalto per poi prendere rischi importanti».
Per De Sanctis non è un problema di modulo:
«Assolutamente no, le partite sono preparate bene, sappiamo come giocano gli avversari e come dobbiamo interpretare noi la partita. È un problema di meccanismi, di interpretazioni personali. È chiaro che queste interpretazioni vanno di pari passo con un lavoro più deciso e coeso da parte di tutti».
Analisi perfetta da parte di De Sanctis, anche quando deve parlare dell’attuale momento della città. Claudio Anellucci, procuratore di Cavani, è soltanto l’ultimo delle vittime della microcriminalità. Rapina a mano armata e minacce alla fidanzata incinta.
«Io – dice – difenderò sempre l’immagine della città a spada tratta. Sono episodi da condannare. Però devo dire anche che, non volendoli giustificare, in certi momenti bisogna essere accorti e rendersi conto che alcuni tipi di realtà non ti permettono di essere disinvolti come in altri momenti. Parlo di momenti, non di posti. Bisogna considerare la realtà. Io che conosco bene la realtà di Udine vi posso dire che ci sono molti giocatori che hanno avuto la casa svaligiata in questo periodo solo che siccome si tratta di una realtà più tranquilla questo non fa molta notizia. Quindi sono situazioni che accadono dappertutto».
Ora si riparte dal Genoa:
«Dobbiamo necessariamente conquistare i tre punti per ripartire e rimettere in sesto la classifica. Guardare noi stessi per migliorare».
Tifoso d’eccezione in tribuna anche Fabio Cannavaro:
«È stata una partita molto sfortunata. La Roma ha vinto con due autoreti, il Napoli non è riuscito a segnare, un peccato perché meritava il pareggio. È normale comunque perdere qualcosa in campionato se giochi ogni tre giorni. Ora è importante ricaricare le batterie a gennaio e febbraio e finale alla grande. Gli Emirati? Non se ne è fatto nulla perché ci siamo mossi tardi, speriamo anno prossimo».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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