Scalpita Morgan De Sanctis. Il portiere guardiese del Napoli non vede l’ora di ricominciare, attratto dalla prospettiva di tornare a giocare la Champions League. A 34 anni riesce ad abbinare l’entusiasmo del ragazzino alla saggezza di un portiere di lungo corso. Si sta ritemprando a Guardiagrele con la famiglia prima del raduno di martedì a Castelvolturno.
De Sanctis, è pronto per ripartire?
«Non vedo l’ora. E’ da un po’ di tempo che la stagione è finita».
Nella prossima ci sarà anche la Champions League.
«Si ripartirà il 28 agosto con il campionato. Ma, certo, la Champions è un’avventura eccitante. E’ un grande stimolo per tutti. Mi immagino già il San Paolo tutto esaurito, tante notti magiche. Napoli impazzirà di gioia per la Champions».
Il Napoli riuscirà a ripetere il campionato dell’ultima stagione?
«Si sta attrezzando per gestire una stagione più impegnativa del solito, visto che la Champions non è l’Europa League. E poi, essendo arrivati al terzo posto, l’anno prossimo tutti ci temeranno. E poi c’è la coppa Italia a cui teniamo».
Servirà un buon mercato.
«Vediamo che squadra avremo il primo settembre, finora il mercato è stato caratterizzato dalle chiacchiere. Io sono fiducioso, perché la base del Napoli è solida. C’è un progetto serio gestito da un presidente ambizioso. Migliorarsi può anche significare consolidarsi tra le prime».
Finora, il Napoli si è rinforzato?
«Il bilancio è meglio farlo il primo settembre, però ho la certazza di avere una società con le idee chiare su come operare sul mercato».
Ha capito che cosa c’era alla base del tira e molla tra Mazzarri e De Laurentis?
«Niente di particolare, normale dialettica tra allenatore e presidente, entrambi desiderosi di costruire un Napoli più forte».
Ad oggi a chi darebbe lo scudetto dell’estate?
«Difficile dirlo, il mercato non è ancora entrato nel vivo anche perché circolano pochi soldi, in Italia e all’estero».
Lei, per caso, sa se Hamsik andrà al Milan?
«Non lo so, io ho la convinzione che Marek resterà al Napoli. Così come Lavezzi».
E’ arrivato Rosati dal Lecce, teme la sua concorrenza?
«No, ma spero che lui possa aiutare il Napoli a completare il reparto dei portieri».
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
«Ho altri due anni di contratto con il Napoli, vorrei restare il più a lungo possibile in una squadra destinata a lottare sempre per il vertice della classifica. A questi livelli devi sempre dimostrare, in ogni partita, tanto più a 34 anni per non farmi dire che sono vecchio».
Qual è il portiere del futuro?
«Non vedo un talento all’orizzonte, nè in Italia nè all’estero. Sono curioso di vedere lo spagnolo De Gea (campione d’Europa under 21, ndr) titolare nel Manchester United».
Che idea si è fatto della vicenda del calcio scommesse?
«Nessuna, meglio aspettare prima di dare un giudizio. Ho visto troppi processi sommari, non mi piace la macelleria dei mass media in Italia. Troppo sensazionalismo per i miei gusti. Qualcosa di marcio c’è, per carità, ma preferisco aspettare il giudizio della giustizia prima di parlare».
Il Pescara da Eusebio Di Francesco a Zdenek Zeman.
«Avevo parlato con Eusebio quando era sicuro di restare, avrebbe fatto anche lui il 4-3-3. E visto che Eusebio è andato via, chi meglio del boemo per infiammare Pescara? Il suo arrivo ha risvegliato un grande entusiasmo. Da tifoso sono contento. Sono certo che la società è sana e forte e saprà sostenere Zeman».
Sta seguendo la Coppa America?
«Qualcosa, faccio il tifo per i miei compagni di squadra fino a quando non si scontreranno tra loro. Ne ho uno con la Colombia (Zuniga, ndr), uno con l’Argentina(Lavezzi, ndr) e due nell’Uruguay (Cavani e Gargano, ndr)».
Qual è la favorita per lo scudetto?
«Due squadre sono assolutamente superiori alle altre, mi riferisco all’Inter e al Milan».
Lei fa parte del direttivo dell’Aic, è favorevole al secondo extracomunitario?
«Se ne può parlare, certe decisioni vanno ponderate da parte del consiglio federale (ieri ha detto sì, ndr). Però, come Aic, voglio dire che l’introduzione del secondo extracomunitario non deve essere legato all’accordo per il contratto collettivo, promesso a dicembre e mai firmato per responsabilità della Lega di serie A».
Fonte: Il Centro
La Redazione
S.D.
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