“Pescara- Napoli? Un’emozione particolare per me che sono abruzzese e cresciuto nel Pescara. E’ dal ’97 che non gioco con un club all’Adriatico. Lì ho bellissimi ricordi: finalmente ho l’opportunità di riviverli. Le mie ammonizioni? Il più delle volte mi ammoniscono per perdita di tempo, ma non è quasi mai così: soprattutto fuori casa, i raccattapalle fanno il possibile per infastidirmi e, anche quando mi spiego con gli arbitri, il più delle volte il fatto che sia il portiere della squadra in trasferta mi penalizza, anche dal punto di vista ambientale. Inoltre quando metto sempre la palla sulla destra è solo perché, a mio parere, è la nostra soluzione migliore. E’ la prima volta che mi è capitato nella mia carriera: non ero mai stato squalificato. In una stagione avevo preso al massimo due cartellini. Cercherò di essere più attento anche l’anno prossimo.”
Morgan De Sanctis, come sempre senza “peli sulla lingua”, è ospite di Marte Sport Live. Il numero 1 azzurro ha l’occasione di spaziare su vari argomenti, dalle ammonizioni per perdita di tempo ai cori beceri di cui, troppo spesso, sono bersaglio Napoli ed i napoletani, dal suo futuro alle componenti ambientali che possono influenzare il mercato. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
Capitolo ignoranza– “I cori razzisti? Questo è un brutto costume. La discriminazione non è soltanto razziale, ma esistono anche quella territoriale, sessuale o religiosa. Nei confronti di nostri tifosi c’è descrizione territoriale e non viene punita, incredibilmente. E’ un motivo di riflessione in più nei confronti di chi deve giudicare. Per quanto mi riguarda, non c’è alcuna differenza tra i vari tipi di discriminazione: è sempre la stessa vergogna. E’ una cosa fastidiosa, che non ci possiamo permettere. Serve lo stesso metro di giudizio.”
Obiettivo: Europa che conta- “Il secondo posto? La vittoria con il Cagliari è stata fondamentale perché era una giornata in cui dovevamo ampliare il margine sulla terza: questo è successo, ma ora non dobbiamo abbassare la guardia. C’è grande entusiasmo, ma noi pensiamo soltanto alla partita. Ci saranno delle insidie sabato e noi cercheremo di essere attenti. Mancano cinque gare, abbiamo bisogno di nove punti e sarebbe interessante conquistarli prima dell’ultima giornata contro la Roma, altra trasferta delicata e che affrontare senza l’apprensione del risultato, sarebbe perfetto. Arrivare secondi sarebbe un risultato straordinario, è vero che abbiamo creduto allo scudetto: avevamo lo scontro diretto al San Paolo ma non è andato come tutti volevamo, bisognava vincere e non ci siamo riusciti. Dopo lo scontro diretto, la Juve ha vinto sei partite di file conquistando 18 punti, noi solo 13, quindi i bianconeri hanno meritato la vittoria del campionato. La Champions? E’ vero che il Borussia delle quattro semifinaliste era la meno accreditata, ma stiamo parlando di un club che ha già vinto questa competizione. Sicuramente il calcio tedesco ha dato un bel segnale di crescita e si sta muovendo bene da diversi anni sotto tutti i punti di vista. Stanno facendo un lavoro eccezionale. La programmazione è incredibile. Hanno quattro squadre qualificate in Champions. Il Napoli, tra le 32 grandi d’Europa, ci deve stare con la possibilità di essere competitivo e dobbiamo arrivarci senza preliminari, poi sarà dovere della società cercare di allestire una squadra che possa essere attrezzata per fare bene sia la Champions League che il campionato.”
Qui mercato- “Matteo Perin? Credo che per essere il portiere del Napoli bisogna avere un background d’esperienza importante, sostenere questa pressione, se non affrontata col piede giusto, può essere molto difficile da reggere. Il soggetto che dovrà sostituirmi – e può succedere tra due mesi o tra dieci anni – deve avere esperienza importante per gestire questa piazza. Giocare nel Napoli crea delle tensioni che uno può vivere al Galatasaray o nel Fenerbahce: i giocatori di Juventus, Bayern Monaco e Barcellona non vivono questa stessa pressione, che a volte pesa. Le mie parole possono suonare strano, ma è così: quindi servono elementi adatti anche e specialmente da un punto di vista caratteriale. A Napoli le difficoltà sono superiori, ma quando si raggiungono grandi risultati, le soddisfazioni lo sono a loro volta. E’ un elemento di sfida che molti dovrebbero considerare. Non tutti, però, hanno questa forza mentale per confrontarsi con la piazza azzurra, questa è un’altra difficoltà della società in vista del mercato. Mazzarri e Cavani? Loro hanno meno bisogno di certi consigli, sono abituati a questa piazza e sanno entrambi che vale la pena di rimanere in questo ambiente finché c’è l’entusiasmo e la reciprocità nello star bene. Mi riferisco a chi potrebbe venire: in una carriera di un campione, l’esperienza napoletana è quasi necessaria. Il 5-1 dell’andata? Il Pescara ha dimostrato di essere una squadra valida, ha pareggiato 1-1 a Roma e meritava di vincere. Non ha più pressione di classifica e quindi è libera di giocare mentalmente e bisogna stare attenti. E’ una partita complicatissima”.
La Redazione
M.P.
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