Le mani che s’allungano sanno benissimo cosa andare a cercare e quel De Sanctis eterno, trentasei anni e non sentirli affatto, ha le chiavi per giuste per spalancare quel portone che conduce nell’elite: si scrive Champions, si rileggono quattro anni strepitosi griffati Mazzarri, racchiusi tra quei guanti che carezzano il futuro e se lo trascinano a nanna, uscendo a kamikaze sui piedi (e sulla testa) del proprio allenatore: «La società sta facendo l’impossibile per tenerlo qua, quasi quasi mi metto a fare pressioni pure io» . I numeri uno non conoscono mezze misure.
De Sanctis, ce l’avete fatta?
«Ci mancano tre punti e sino a quando non li avremo conquistati non sarà ufficiale».
Giusto così?
«Giusto il 3-1 sull’Inter, anche se, nonostante l’emergenza, ci hanno creato probemi. Giusto quel che dice il campo».
E adesso, a Champions conquistata, si svelerà il destino di Mazzarri (e della panchina del Napoli )?
«Se posso, intervengo pure io e mi metto a fare pressioni sul mister affinché resti. La società sta facendo il possibile per trattenere il mister, che sceglierà la soluzione migliore».
Il Bologna, poi il Siena…
«Il nostro desiderio è semplicemente quello di blindare il secondo posto, poi si penserà alla programmazione. La Juventus, ad esempio, vorrà intervenire dopo aver vinto due scudetti. Noi invece penseremo a puntare al tricolore.Qui c’è una società seria, che conosce cosa significhi concretamente il concetto di progetto: c’è la consapevolezza di poter dare continuità a ciò ch’è stato fatto in queste stagioni e il prossimo passo, secondo men, sarà la prosecuzione del lavoro fatto da Mazzarri. Ripeto: spero che il mister resti in azzurro. E lasciarci ora, all’esterno, non sembrerebbe decisione comprensibile. Ma lui sa cosa deve fare».
Gente che (forse) va: Cavani è l’altro argomento di quest’estate che sta per arrivare.
«La speranza è che pure Edi sia con noi e su questo è chiaro che il Napoli procederà attraverso considerazioni ragionevoli. Dinnanzi a certe condizioni, si innescano dei meccanismi per i quali è difficile comportarsi in maniera diversa».
Settantadue punti e questi tre sulla carta sembravano facili…
«Ma l’Inter ha una storia alle spalle e un organico di assoluto rispetto. Mancavano un sacco di calciatori, ma chi è sceso in campo ha dato tutto. E’ stata una vittoria importante, la nostra; l’abbiamo legittimata. Ci manca un ultimissimo sforzo, noi vogliamo il secondo posto. Poi si rifletterà sul resto».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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