«Non provate a contrappormi a Federico quando giocheremo con la Lazio, mi raccomando. Siamo molto amici. Anzi mi fa piacere che abbia ritrovato serenità e sia tornato ai suoi livelli abituali» , disse Morgan De Sanctis, quando si analizzava il calendario dopo lo sosta che iniziava proprio con la sfida alla Lazio al San Paolo ed a seguire quella con il Manchester City, quindi la trasferta in casa dell’Atalanta (all’epoca si dava per scontato che si giocasse con la Juve; il rinvio è avvenuto dopo).
De Sanctis, 34 anni, abruzzese di Guardiagrele ha legato molto con Federico Marchetti, 28 anni, di Bassano del Grappa. Si conoscevano da un bel po’. E s’erano incrociati anche da avversari prima di rivedersi in Nazionale. Avvenne il 12 dicembre del 2010 in un Cagliari-Napoli in cui entrambi capitolarono tre volte; poi si incrociarono al ritorno a Fuorigrotta e nessuno dei due prese gol, anzi Marchetti risultò il migliore dei suoi tanto da ricevere i complimenti del collega più esperto al termine della partita.
ESTIMATORE SINCERO – De Sanctis ha riservato sempre parole di elogio per i portieri emergenti. Quando non era nel giro della nazionale, era solito affermare: «Ci sono tanti ragazzi bravi che stanno venendo fuori, tra questi Marchetti, Sirigu ed altri. Mi sembra giusto che il cittì convochi loro e non me». Nessuna invidia, quindi. Tantomeno la proposta di una candidatura in azzurro. Per De Sanctis, Marchetti era sicuramente un giovane meritevole di stare alle spalle di Buffon, magari anche di rilevarne l’eredità. Idem per Sirigu.
C’è stato anche un momento in cui l’attuale numero uno della Lazio sarebbe potuto approdare a Napoli ed avrebbe fatto da vice proprio a De Sanctis. E’ successo prima che Marchetti arrivasse in rotta di collisione con Cellino. Ed anche dopo, per la verità. Ma quando De Laurentiis seppe delle pretese del Cagliari (e forse anche dell’ingaggio del giocatore), fece marcia indietro.
Ma la stima, sia del club partenopeo che del collega abruzzese, è autentica ed inalterata. Il Napoli sa di trovarsi di fronte sabato sera un portiere che quando decide di abbassare la saracinesca sono dolori.
IN NAZIONALE – De Sanctis e Marchetti si sono poi ritrovati nella nazionale di Lippi. Ed insieme hanno partecipato al Mondiale in Sud Africa. Fu lì che Morgan e Federico hanno consolidato l’amicizia. Quando alla vigilia della sfida con la Nuova Zelanda, Buffon alzò bandiera bianca, il primo a fare coraggio a Marchetti fu proprio De Sanctis. Gli diede consigli preziosi, lo tranquillizzò, lo caricò come non mai. Marchetti, di solito schivo e riservato, si aprì con Morgan. Capì che avrebbe potuto solo trarre vantaggi da quel compagno saggio e sincero, con nove campionati di serie A alle spalle e due all’estero (in Spagna con il Siviglia ed in Turchia con il Galatasaray). E difatti dalla panchina sia con la Nuova Zelanda (1-1) che con la Slovacchia (2-3), De Sanctis incitava in continuazione Marchetti, consolandolo poi dopo l’eliminazione: «Anche questa sarà un’esperienza utile per te. Sei giovane, hai un futuro davanti e non devi aver alcun rammarico. Hai fatto il possibile».
Sono rimasti in contatto anche dopo. De Sanctis gli ha spedito un sms di buon campionato quando Marchetti si è accordato con la Lazio. E questi a sua volta ha ricambiato allorché De Sanctis a Pescara è andato tra i pali al posto di Buffon.
Sabato sera si rivedranno e si abbracceranno come due vecchi amici. Poi ognuno a difendere la propria porta, con Marchetti che dovrà scacciare anche l’incubo-Hamsik. Fu lo slovacco, infatti, a regalare gli assist a Vittek all’Ellis Park Stadium di Johannesburg in una delle serate più amare per il gigante di Bassano del Grappa. Ed anche per De Sanctis che però stavolta avrà Hamsik come compagno di squadra.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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