Morgan De Sanctis, ex portiere azzurro e venerdì scorso grande avversario del Napoli con la casacca della Roma, interviene a Marte Sport Live. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Indipendentemente dal risultato, è sempre un piacere ricollegarmi al mio passato azzurro. Quello che penso sul Napoli non è molto lontano da quanto venuto fuori da un punto di vista giornalistico: la partita è stata decisa dagli episodi. Il fatto di essere passati in vantaggio allo scadere del primo tempo ci ha messo nelle condizioni migliori per impostare la nostra partita. Onore comunque al Napoli, che ci ha costretti a difendere molto bassi. Il Napoli è un’ottima squadra, costruita per vincere e sono sicuro che, continuando a giocare come venerdì, vincerà moltissime partite. La parata su Pandev? Quando Goran si è involato verso di me ho rivisto alcuni momenti di quando ci allenavamo insieme nella fase tattica offensiva, lì spesso capitava che si presentasse solo contro di me, questo forse mi ha aiutato a mantenere la freddezza che mi ha permesso di restare in piedi fino al momento del suo tiro ed evitare che la palla finisse in rete. Capitolo Cannavaro? Conoscendolo, credo sia molto arrabbiato, anche con se stesso, in quanto non sta giocando secondo le proprie potenzialità, ma un momento no può capitare a chiunque. Il mio addio al Napoli? Non ho segreti: a marzo, in concomitanza con il mio addio alla Nazionale, ho firmato un biennale con la società azzurra. Il fatto che poi abbiano preso Rafael, contro il quale non ho assolutamente nulla e anzi, reputo un grande portiere ed un grandissimo ragazzo, mi è sembrato un chiaro segnale che non si volesse più puntare su di me per il futuro. Se il mister mi prende in disparte e mi dice che non sto giocando bene e devo accomodarmi in panchina, non ho problemi, ma in questo caso la situazione era diversa. Il Napoli, comunque, si troverà un grande portiere: nei 20 giorni di ritiro insieme, Rafael mi ha molto impressionato. Non più e non meno di un altro grande talento azzurro, quel Sepe che oggi sta difendendo la porta del Lanciano capolista in B. L’assenza di Higuain? In attacco c’era Pandev, altro grande giocatore. Il Napoli per me è fortissimo, è costruito per vincere. Davanti ha tante alternative di qualità. Per quanto riguarda la Roma, non cambia niente. L’obiettivo è tornare in Europa, queste prime otto partite ci hanno fatto capire che possiamo far bene. Nessuno si aspettava questo rendimento, ma la strada è lunghissima. Abbiamo perso Totti per infortunio, quindi arriveranno delle difficoltà, ma io sono fiducioso. Riusciremo a superarle. Lotteremo per entrare nelle prime cinque. Napoli e Juve restano le più accreditate alla vittoria finale. Noi ovviamente abbiamo il vantaggio di non partecipare alle Coppe, ma attenzione pure alla Fiorentina, all’Inter e alla Lazio. Già alla fine del girone d’andata, avremo le idee più chiare. Se Prandelli mi chiama? A marzo ho fatto un certo tipo di scelta, qualcuno aveva anche ironizzato pensando che la nazionale mi avrebbe comunque lasciato a casa. Nella mia carriera, del resto, sono stato sempre sottovalutato e non conosco neanche il motivo. I compagni mi hanno sempre apprezzato. Avevo bisogno di più tempo per me e per la mia famiglia e poi avevo bisogno di riposarmi in estate. Detto questo, mi auguro che questa telefonata non debba arrivare. Buffon, Marchetti e Sirigu possono affrontare nel migliore dei modi il Mondiale. Il segreto della nostra difesa? E’ fondamentale l’aiuto dei centrocampisti.”
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