Sia chiaro: nessuno gli proponga un brindisi con un boccalone di birra tedesca, magari di quella bionda e buona, perché tanto lui declinerà. Non beve alcolici. Eppure, li ha fatti ubriacare tutti (di gioia), i 60mila del San Paolo: Morgan De Sanctis Uber Alles. Soprattutto e sopra tutti. Meglio del giovane fenomeno Neuer: è lui l’eroe della notte di Champions. Il para-rigori che torna alla ribalta anche in quegli undici, maledetti metri di tachicardia. Il portiere grande protagonista della notte napoletana «Bayern fortissimo, siamo orgogliosi di averlo fermato»Tira Gomez, De Sanctis para. Blocca. E poi esulta, alla sua maniera. E il popolo azzurro impazzisce. Fa festa. Un altro passo verso gli ottavi di finale. Un altro mattone del castello dei sogni, che ha rischiato di scricchiolare un po’, acciuffato con le mani e rimesso al suo posto. E lo chiamano portiere: De Sanctis è un’assicurazione sulla vita.
LA SODDISFAZIONE – E allora, cronaca di un’emozione non annunciata. Parole e ricordi: «La realtà supera l’immaginazione». Comincia così, la nota dell’autore. Maglia arancione, cuore azzurro e umiltà da grande: «No, dicevo che in merito alla forza del Bayern, la realtà ha superato la nostra immaginazione. È una squadra eccezionale, incredibilmente grande: sapevamo di affrontare una delle più in forma del momento e, soprattutto, la più forte d’Europa insieme con il Real Madrid, e dunque potrete ben capire quale orgoglio debba provare il Napoli. Sì, siamo orgogliosi di aver fermato il Bayern».
DUE ANNI DOPO – Doppio deve essere quello di De Sanctis, che ha parato il rigore decisivo: non gli riusciva dal febbraio 2010, a Udine contro Di Natale (che segnò sulla respinta), terzo sigillo consecutivo di una serie pazzesca cominciata il 17 gennaio con il Palermo (con Miccoli) e proseguita con il Livorno sette giorni più tardi (con Lucarelli, ora suo compagno). In realtà, però, Morgan «L’ultimo rigore l’aveva tirato a destra, così mi sono buttato a sinistra…»aveva fatto le prove generali in occasione dell’ultimo raduno della Nazionale, esibendosi in partitella contro Cigarini a Coverciano.
PARATA STUDIATA – Quella di ieri, però, è stata una parata di tutt’altro sapore: «Beh, ma è stata una casualità». Una casualità, dice. Però studiata. «Ho deciso di tuffarmi a sinistra perché, in settimana, avevo studiato al video l’ultimo rigore di Gomez: domenica, in campionato, l’aveva tirato a destra. È andata bene».
LA LOTTERIA – Bene, sì. E peccato per il Napoli per il gol di Aguero a tempo scaduto, contro il Villarreal, che ha consegnato la vittoria al Manchester City: «Sì, è vero, ma l’importante era non perdere e dunque non concedere la qualificazione aritmetica al Bayern. Era fondamentale: il girone è molto combattuto, e la lotteria delle qualificazioni sarà piena di sorprese fino alla fine».
CHE SPETTACOLO – Resta un solo rammarico: perché il Napoli, come a Manchester, ha messo il petto in fuori e la testa alta soltanto dopo un avvio timido? De Sanctis risponde così: «Abbiamo cominciato male concedendo il vantaggio, è vero, tra l’altro il Bayern, nel primo tempo, ha gestito meglio di noi il possesso del pallone. Il gioco, diciamo. Poi, però, siamo cresciuti, e soprattutto dopo il pareggio abbiamo giocato una partita più equilibrata e tatticamente ben organizzata». Chiaro? Bene, bravo, bis. Anche per la scelta della musica del riscaldamento: Morgan ha chiesto che le casse del San Paolo sparassero il motivetto-tormentone di Jovanotti, «il più grande spettacolo dopo il Big Bang». Beh, ieri è stato lui.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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