Chi si è sorpreso del gesto compiuto da De Sanctis a Lecce (bacio e regalo della maglietta al raccattapalle sgridato poco prima) evidentemente non conosce la nobiltà d’animo che si cela dietro al portierone abruzzese. De Sanctis, 35 anni appena compiuti, oltre trecento presenze in serie A, esperienze in Spagna e in Turchia, è un generoso per natura, premiato più volte per il suo fair play, sempre pronto a venire incontro ai meno fortunati. «Il pubblico di Lecce pensava che volessi perdere tempo, invece, me la stavo prendendo con l’altro raccattapalle che tardava a restituirmi il pallone. Una parolina gliel’ho detta e non volevo che il ragazzo restasse male, così ho ritenuto giusto regalargli la maglia nell’intervallo», racconta ai microfoni di radio Marte. Morgan, papà di due ragazze, Anastasia e Sara, sposato con Giovanna, ha un cuore tenero. Sempre disponibile ad aiutare i più giovani. Nello spogliatoio e anche fuori. Una volta i ragazzi della scuola calcio San Vincenzo Pallotti chiesero un aiuto per la ristrutturazione della parrocchia Nunzio Supplizio di Mugnano e lui donò una maglietta per la lotteria; un’altra si prestò per tenere un discorso sui valori dello sport agli studenti di una scuola di Ponticelli. Insomma un gigante buono che a trentacinque anni non smette di stupire. De Sanctis ha saltato una sola partita da quando è a Napoli (a Firenze, per dare spazio a Rosati), è rientrato nel giro della Nazionale del ct Prandelli ed ora strizza l’occhio alla Champions: «Sarebbe bello ritornarvi con il Napoli dopo l’ultima esperienza. Nessun rammarico per la finale tra Bayern e Chelsea, due formazioni a cui abbiamo tenuto testa, anzi solo tanta soddisfazione. E’ vero, siamo a un punto dalla Lazio ma loro sono in vantaggio negli scontri diretti. Ed è rientrata anche l’Inter mentre dovremo stare attenti alla Roma, nostro prossimo avversario. Dopo aver sentito le parole di Luis Enrique mi aspetto una squadra arrabbiata. Ma a Lecce il Napoli ha dato una grande risposta sul piano della grinta e della determinazione. Forse qualcuno aveva già dimenticato quanto di buono fatto negli ultimi tre anni. Proveremo a fare la nostra partita anche all’Olimpico».
LE MOTIVAZIONI – De Sanctis confessa che il risultato della Lazio, appreso poco prima di scendere di fare riscaldamento al «via del Mare» ha dato una spinta ulteriore a puntare alla vittoria: «Purtroppo adesso bisogna ragionare anche in funzione delle defaillance delle altre e la sconfitta dei bianco-celesti è stata determinante anche se non ha avvicinato solo noi alla zona-Champions. A ogni modo lo scopriremo a fine campionato se ha influito realmente, di sicuro ci ha dato una carica ulteriore nel puntare al bottino pieno con il Lecce». Ringrazia Mascara, suo ex compagno di spogliatoio: «Beppe non mi ha sorpreso, ha realizzato uno dei suoi capolavori balistici, gli stessi che lo hanno contraddistinto nella sua carriera. Il gol realizzato alla Lazio ha ripagato del calore e dell’affetto ricevuto da tanti napoletani quando è tornato al San Paolo. La sua punizione era imparabile, neanche Neur (portiere del Bayern Monaco) sarebbe riuscito a prendere quel pallone, davvero un colpo da manuale»
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