L’ultimo, pardon il primo, chiuda la porta. La frontiera che separa dal delirio è in quella striscia bianca, undici metri per ritrovarsi ben oltre il cielo e scrivere di proprio pugno, con quelle mani lì, un romanzone popolare con pochi eguali: « Eh sì, siamo felici ma non del tutto felicissimi. Perché potevamo chiuderla. Ora invece dobbiamo giocarcela ». Il profumo di Londra è inebriante e saranno giornate cariche di pathos e di stress, di tensione e d’emozione: però, se il primo, cioè Morgan de Sanctis, chiude la porta, è persino inutile avventurarsi in calcoli. L’aritmetica, applicata a regola, non è un’opinione: Napoli fuori se perde 2-0, o con altro risultato con più di due reti di passivo. « E’ stata una grandissima serata, abbiamo preparato la partita in un certo modo e siamo riusciti a giocarla come volevamo. Peccato per quell’infortunio che ha ingannato Paolo e peccato perché abbiamo avuto la palla per mettere il Chelsea a distanza di sicurezza. Conosciamo la forza degli inglesi, però niente paura ».
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