A Radio Marte, nel corso di “Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma” è intervenuto Alfonso De Nicola. Ecco quanto evidenziato dalla Redazione di IamNaples.it:
“Al momento sto lavoricchiando, sono in una vacanza quasi obbligata e non mi sento proprio a mio agio perchè mi piace tanto lavorare. Non ho litigato con nessuno, la mia natura è sempre stata pacifica. Non ho il dente avvelenato, anzi ringrazio tutti coloro che mi hanno dato la possibilità di lavorare per una società così prestigiosa e che mi ha dato tanta notorietà. Ci siamo dati l’addio alla cena di Ancelotti a Capri? No, quella sera De Laurentiis ha conosciuto mia moglie, hanno avuto modo di parlare. Per me il presidente sarà sempre una persona molto importante, lui mi ha voluto sempre tenere. Ora ha capito che era mia esigenza dedicarmi ad altro, come per esempio ai disabili. E’ stata una scelta di vita mia, fare il medico di una società come il Napoli è molto ma molto impegnativo. Casi spinosi? Fortunatamente i casi nel calcio si risolvono sempre, eccetto qualche caso speciali. Ricordo ad esempio un incidente bruttissimo che capitò a Pià, che si fece veramente male. Era il primo anno di C, aveva un problema al ginocchio, quello è stato un caso in cui non ho dormito la notte perchè non riuscivo a capire. Era un problema intricato e che si sarebbe risolto con un periodo di riposo molto lungo che non potevamo consentirci. Zuniga? A 18 anni ebbe un intervento in Colombia che al giorno d’oggi si cerca d’evitare, ovvero l’asportazione del menisco esterno. Si cerca oggi di conservare questa parte del menisco. Lui caratterialmente è stato fortissimo, quando è arrivato da noi non aveva ancora problemi. Lui ha rinnovato per una promessa precedente, si è indispettito perchè non arrivava l’aumento. Abbiamo avuto pochi problemi muscolari perchè abbiamo studiato molto bene i movimenti muscolari. Perchè l’anno scorso ce ne sono stati di più? Credo ci siano state valutazioni diverse da un allenatore all’altro, il logorio del calciatore viene fuori dopo due o tre anni, va valutato caso per caso”.
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