Lunga intervista del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, dove ha parlato di molti temi legati al calcio e allo stadio, oltre a dare il suo personale benvenuto a Victor Osimhen. Ecco quanto evidenziato da Iamnaples:
MERCATO – “Sono gli interessi economici e il potere che si e consolidato intorno al calcio. Si è perso il focus nei confronti della partita, che dev’essere la cosa principale della competizione, dove Davide può battere Golia. Uno stadio senza tifo non può essere sostituito da una televisione, fra l’altro a pagamento. È una cosa triste. Le tifoserie, con l’avvocato Coppola, hanno presentato un documento che io ho molto apprezzato, perché serio e approfondito. Chiama al tavolo le istituzioni e il Governo, che non deve solo analizzare. Io come Sindaco sono a disposizione per aprire un tavolo con le tifoserie, il CONI, la società, per aprire formule per rendere più fruibile e vivibile lo stadio, con prezzi più contenuti. Senza considerare il tifoso una persona da condannare, poi bisogna essere chiari e bisogna bandire la violenza. Lo stadio dev’essere un luogo sicuro, dove le famiglie e i bambini possono stare bene. Per ripartire, bisogna mettere al centro le persone, il calciatore, la passione e non il denaro”
PLUSVALENZE – “Penso che il calcio sia profondamente inquinato, più vai in categorie dove l’attenzione è minore e peggio si fa. Molte operazioni sono sospette, si ricicla il denaro, oltre ad infiltrarsi la criminalità. Nel calcio, poi, non dovrebbero esserci pressioni politiche, condizionamenti. Il calcio sta diventando altro: economia, politica e finanza. Quando guardo una partita non sono più certo che quel risultato non sia dettato da casualità, ma che sia già scontato e ti allontana dallo sport. O si cambia, togliendo gran parte del denaro e mettendo al centro anche la passione, che ti fa accettare anche la sconfitta quando essa è meritata sul campo e non decisa da qualche stanza chiusa di potere”
STADIO – “Per me già si dovrebbe andare. Non capisco perché in uno stadio da 40, 50, 60mila persone, con il distanziamento sociale, non si possa andare in 15, 20mila. Una cosa priva di logica e di buon senso, che da adito alla mia idea che il calcio sia ripartito puramente per interessi economici. Sembrano allenamenti, non riesco a guardarle senza tifosi. Se c’è lockdown, ok, ma se si riapre, e c’è il distanziamento, si deve permettere alle persone di andare allo stadio con distanziamento e mascherine. Evidentemente ci sono altre priorità come contratti, tv, interessi. Che senso ha una partita senza tifo? Molte partite si sono ribaltate e vinte anche grazie al tifo”.
PREZZI ECCESSIVI – “Per me sono fatto gravi, per questo ho dato la disponibilità per interventi pubblici. Un altro elemento che fa scadere il calcio è se lo stadio non è accessibile al pubblico: una curva non può costare 70 euro, è inaccettabile. La città deve far sentire la sua voce, ho parlato spesso con De Laurentiis di questo, bisogna rivedere parecchie cose. Il calcio non deve diventare uno show, dove si giocano partite politiche, come qui a Napoli. Nel calcio non c’è spazio per gli aspetti politici, per 90 minuti lasci da parte ogni tuo credo per concentrarti sulla partita”.
UEFA – “Questi sono temi che attengono alle autorità sanitarie, non so come sono le cose a Barcellona ma immagino abbiano fatto le dovute valutazioni per ritenere che la partita si potesse giocare, ma ripeto credo sia tutto inquinato dagli interessi. Forse aveva più senso bloccare tutto come se un anno non ci fosse stato”.
OSIMHEN – “A Napoli nessuno è straniero, Napoli è una città che ha un grande cuore, una città che produce forti emozioni. Ogni artista, e anche un calciatore può esserlo, può essere ispirato dalla città. Ha fatto benissimo a scegliere Napoli, chi non sceglie Napoli non sa cosa si perde. O lo sa e continuerà a parlar male della città”.
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