Con molta fermezza: «Non tollererò che si giochi fuori Napoli o si pensi di costruire uno stadio in provincia di Caserta». Il sindaco Luigi de Magistris utilizza parole dure che suonano come un avvertimento per il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. «Il Napoli non può giocare fuori e il presidente non pensi mai di fare uno stadio lontano dalla città, in provincia di Caserta o altrove, queste sono proposte irricevibili».
Dalle parole del primo cittadino sembra che dunque una proposta fattiva del presidente De Laurentiis su questa ipotesi sia stata avanzata, ma lo staff del primo cittadino smentisce categoricamente. Dunque se non è una risposta diretta al patron del Calcio Napoli è un monito che non lascia spazio ad alcuna immaginazione. Il Napoli deve giocare al San Paolo e ci vogliono i soldi per la ristrutturazione. Si dovrà dunque partire da qui scartando tutte le altre eventuali ipotesi. In queste settimane, inoltre, lo stadio è stato oggetto di lavori di manutenzione prescritti dall’Uefa per poter ospitare le competizioni europee il prossimo anno, evitando così l’ipotesi che gli azzurri debbano giocare in trasferta, a Palermo, anche le partite casalinghe.
Il primo cittadino ha poi sottolineato quanto sia «importante capire le disponibilità economiche che la società vuole mettere a disposizione». Mercoledì scorso l’ultimo incontro tra de Magistris e De Laurentiis, lontani da occhi indiscreti. Il presidente del Napoli si è presentato presso gli uffici del sindaco di buon mattino e ha poi lasciato verso le nove la sede comunale di piazza Municipio. Un incontro segretissimo dove il primo cittadino e il patron hanno discusso delle problematiche più remote. Si va dai sediolini da mettere a posto, alla problematica dei bagni all’interno dello stadio, fino alla capienza stessa del San Paolo.
Durante l’intervista a Rai Sport, de Magistris torna poi sulla vicenda economica e alza il tiro: «Se il presidente non è disponibile a mettere i soldi a sufficienza per la ristrutturazione, bisogna vedere chi è disponibile a contribuire al raggiungimento dell’obiettivo. Perché dobbiamo mettere questo al primo posto».
Insomma se da un lato il Napoli si appresta a concludere una stagione fantastica dal punto di vista dei risultati sportivi, con una qualificazione in Champions League che sembra oramai in tasca, visti i sette punti di distacco dal Milan, la bega dello stadio San Paolo, che va avanti da anni, rimane al centro dell’agenda del primo cittadino. Bisogna però ricordare che sin dal primo momento de Magistris ha sempre dichiarato con pugno fermo che «così com’è il San Paolo non va bene» e che va ristrutturato profondamente se non si vuole procedere alla costruzione di un nuovo stadio. «Ora l’ipotesi più realistica – spiega il sindaco – è quella che prevede una ristrutturazione seria e completa dello stadio. Su questo entro il 30 giugno dobbiamo chiudere l’accordo con la società. Non possiamo perdere altro tempo, mettiamoci a tavolino e procediamo con la massima solerzia». Una corsa contro il tempo per evitare che il Napoli l’anno prossimo debba trasmigrare verso altri porti, o per meglio dire verso altri stadi.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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