Dopo ventisei anni dal primo scudetto la città di Napoli avrà il «suo» Museo Maradona. La promessa arriva dal sindaco Luigi de Magistris, che lo ha annunciato ieri mattina mentre era in visita nella galleria allestita a Miano in onore del Pibe de oro. Un museo, per ora itinerante (ha già fatto tappa in diverse città italiane, come Milano, Roma, Perugia, Bologna e Torino), che se da un lato è ambito in tutto il mondo, dal Belgio, alla Francia, alla Spagna, attende di avere la sua sede «naturale» nella città che fu resa grande dalla mano de Dios. Accolto da Lucia e Massimo Vignati, rispettivamente la tata napoletana di Diego e il suo primogenito, de Magistris ha assicurato: «In attesa della fine dei lavori di ristrutturazione del San Paolo, dove il Museo sarà collocato entro il 2014, porteremo i cimeli in via temporanea all’Albergo dei Poveri, dove dal prossimo autunno si svolgeranno le attività per la Champions League. In quella sede – ha aggiunto il primo cittadino – una sezione sarà dedicata a Maradona, che ha regalato un sogno alla nostra città». Un annuncio che assume una maggiore valenza, alla luce del tira e molla degli ultimi giorni tra il Comune e Aurelio De Laurentis, patron della società Calcio Napoli, che ancora non hanno trovato un accordo per la riqualificazione dello stadio di Fuorigrotta. «Nella trattativa con la società – ha spiegato de Magistris – concorderemo una parte destinata proprio al mito di Maradona e alla storia della squadra che va raccontata e preservata per le nuove generazioni, nell’ottica che il San Paolo non deve essere solo uno stadio, ma un luogo vivibile e di attrazione per cittadini e turisti».
La gestione del futuro Museo Maradona sarà affidata, come ha sottolineato il sindaco, proprio a Massimo Vignati, presidente dell’associazione che porta il nome del compianto papà Silvio Saverio, storico custode dell’impianto di Fuorigrotta, che per anni ha conservato cimeli, trofei, maglie e scarpette indossate da Diego. Grande entusiasmo, ieri, in casa Vignati, dove de Magistris è stato accolto, tra l’altro, da Lucio Ciotola, direttore artistico dell’associazione, e da una folla di curiosi con sfogliatelle colorate di zucchero a velo azzurro ed una Moet & Chandon appartenuta alla mitica maglia numero 10 del Napoli di cui mamma Lucia ha voluto omaggiarlo. Organizzatori della visita a sorpresa di de Magistris nella cantinola di Miano, dove sono custoditi gli oggetti che furono di Maradona, sono stati i consiglieri della III municipalità di Idv e Napoli è tua Salvatore Flocco, Giuseppe Barbato, Sara Petricciuolo, Laura Bismuto, Gaetano Briante e Benedetto Romano. A loro il sindaco ha affidato il compito di curare la gestione e l’organizzazione delle visite guidate al Museo all’Albergo dei Poveri da settembre a novembre 2013. E, proprio dai consiglieri di Stella San Carlo è stata lanciata un’altra iniziativa che il sindaco ha accolto con entusiasmo: una targa onoraria che il Comune e la municipalità consegneranno a colui che, da molti, è considerato l’erede di Diego, Edison Cavani, per essere stato il calciatore del Napoli ad aver segnato più goal durante il campionato.
Nel corso della visita al Museo Maradona il sindaco ha ricevuto dall’associazione Vignati la tessera di socio onorario, una t-shirt della Champions, una sciarpa ed una targa. L’augurio di de Magistris, cui l’illustratore Giuseppe Barca ha donato un ritratto di Maradona, è andato infine alla neonata scuola calcio per minori a rischio inaugurata al Frullone da Massimo Vignati insieme ad Antonio Tremante, Antonio Tuccillo e Carmine Castiello. Il tour tra i trofei di Diego si è concluso davanti alla panchina dove l’ex calciatore si sedeva negli spogliatoi: «Come si fa a non sedersi?», ha detto sorridendo il sindaco, lasciandosi immortalare dai flash.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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