“Abbiamo un progetto di città che non ci consente di fare il premio Indy sul lungomare. Non facciamo battaglie ideologiche, semplicemente per via Caracciolo abbiamo altre idee”. Il sindaco Luigi de Magistris dice no all’ipotesi Formula Indy che porterebbe la sfida tra automobili veloci sul lungomare. E punta i piedi sulla possibilità messa in campo per il 2014 dalla Regione, dall’assessore all’Urbanistica Marcello Taglialatela e dall’imprenditore Paolo Scudieri, promotore dell’evento. Anzi, chiude a ulteriori discussioni.“La proposta ci è stata presentata dalla Regione – prosegue il sindaco, ospite della mostra sulle infrastrutture alla Triennale di Milano – e da un gruppo di imprenditori. Da subito hanno parlato di lungomare, ci hanno detto che gli americani erano interessati all’IndyCar proprio per lo scenario offerto da via Caracciolo. Ma gli abbiamo spiegato che questo non è possibile. Non abbiamo negato, però, altri luoghi. Abbiamo chiesto di farci altre proposte ma non è arrivato ancora nulla”. Si è parlato di Bagnoli e Ponticelli ma nessuna delle due opzioni sembra aver entusiasmato gli americani e gli imprenditori. Insomma l’interesse c’è, ma solo per il lungomare. “Se l’alternativa con il lungomare non c’è, allora dico subito che la gara non si farà”, taglia corto il sindaco. Nei giorni scorsi, l’argomento ha scatenato le polemiche di Legambiente. Ora interviene anche Italia Nostra che attacca duramente l’assessore Taglialatela. “Dopo aver proposto una legge regionale per il paesaggio – afferma Guido Donatone, presidente della sezione napoletana – che attenua o cancella i vincoli paesaggistici su aree pregiate, l’assessore Taglialatela è ora promotore dell’iniziativa di marca preelettorale, di far effettuare a Napoli la Formula Indy su via Caracciolo. Italia Nostra esprime al riguardo le più ampie riserve circa la compatibilità con l’esperimento di pedonalizzazione in corso e con le proposte di riqualificazione ambientale e arredo urbano del lungomare. Peraltro si rileva – conclude Donatone – che è stato dato per scontato il nulla osta al programma di Formula Indy da parte della soprintendenza ai Beni architettonici. Invece L’architetto di zona Guglielmo Laudato ha dichiarato non solo che lui stesso non ne sa nulla ma anche che nessun progetto è stato sottoposto alla soprintendenza”. L’argomento è stato discusso anche in giunta pochi giorni fa e la linea comune emersa è stata quella di non snaturare l’idea originaria del progetto lungomare. Soprattutto ora che stanno per cominciare i lavori di restilyng della strada. “A novembre cominceremo la riqualificazione di via Caracciolo – annuncia de Magistris – partiremo da via Partenope. Sarà un lavoro impegnativo, rifaremo il manto stradale e l’illuminazione, livelleremo i marciapiedi, la pista ciclabile sarà completa”. Serviranno cinque mesi di lavori per vedere completato il primo pezzo di via Caracciolo “da passeggio”. Un piano da 10 milioni di euro che per la prima tranche ne richiede 2 milioni e mezzo. “Stiamo cercando sponsor che ci diano una mano – incalza l’assessore alla Mobilità Anna Donati, anche lei ospite della Triennale – per rifare via Caracciolo a misura d’uomo, come l’abbiamo pensata dall’inizio. Sappiamo tutti che le risorse del Comune sono poche, cerchiamo aziende che sposino il nostro progetto, per portarlo a termine”. Nei piani dell’amministrazione c’è l’intenzione di trasformare la passeggiata, in accordo con i ristoratori di via Partenope, che dovrà essere uniformata secondo uno standard estetico comune. Niente più gazebo diversi, tutto dovrà rispondere a una eleganza di fondo, l’illuminazione partirà dal basso. Ad aprile, a lavori conclusi, artisti di strada e spettacoli animeranno tutta l’area. “Adesso esiste un’idea della città di Napoli – conclude il sindaco – è una capitale con vocazione internazionale. Ci sono molte condizioni perché si possa investire a Napoli, ci sono molti spazi in cui è ancora possibile progettare. Però chiedo al governo di aiutarci, di non farci morire, perché se ci lasciano senza nemmeno un euro in cassa, come facciamo ad andare avanti?”.
Fonte: Repubblica.it
La Redazione
P.S.
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