Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si dice «perplesso» per il fatto che in Campania «dopo due mesi non si è in grado, come sistema sanitario regionale, di prevedere tamponi per tutti». «Mi fa piacere che in parte De Luca abbia accolto il mio appello rivolto ai presidenti di Regione di fare i tamponi alle persone che con qualsiasi mezzo raggiungessero la nostra città.Fino a 48 ore fa la posizione era quarantena e basta e quindi si scaricava tutto sul cittadino in maniera fiduciaria. Oggi leggo nell’ordinanza che si prevede il prelevamento con il termoscanner della temperatura e nel caso in cui sia superiore a 37,5 gradi scatta il test». «Lo sanno tutti che molti che ritorneranno in Campania, che ne hanno diritto, sono giovani, asintomatici o possono avere altri sintomi, o sono clinicamente guariti ma sono positivi – aggiunge – questa è la dimostrazione che dopo due mesi non c’è ancora un sistema di protezione e si scarica sull’isolamento fiduciario».
«Con tutti i milioni di euro che sono stati spesi, se il sindaco chiede i tamponi la risposta è la misurazione della temperatura» dice ancora de Magistris. «Non siamo ancora in una fase di tutela di medicina preventiva territoriale e questo mi preoccupa molto, anche perché nella fase 1 i napoletani hanno dimostrato grande senso di responsabilità».
Fonte: Ansa
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