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De Laurentis: “Bravi ragazzi, questa squadra non si accontenta mai”

Grande gioia del presidente dopo il netto successo in Abruzzo e chiarisce il futuro di Mazzarri

Non c’è due senza tre: e mentre il futuro s’avvicina a grandi passi e bisogna affrontarlo con decisione, ciò ch’emerge all’orizzonte è quel tandem della felicità sul quale Aurelio De Laurentiis trascina con la forza seduttiva delle parole Walter Mazzarri: «Lui è una persona leale, come ce ne sono poche nel calcio: difficile da trovarne un altro. Dipendesse da me, il biennale potrebbe pure trasformarsi in triennale». La vita è adesso, in questo squarcio di stagione che conduce all’infinito, nella dimensione onirica d’una Champions da (ri)accarezzare con il gusto della conquista collettiva di quei cinque-sei milioni sparsi nel mondo: e quando in lontananza sembra già avvertirsi l’eco nitida di quella musica da mille e una notte, Pescara diviene il lungomare dal quale concedersi a Radio Deejay, osservando le onde, assaporando il mare, cogliendo i profumi magici del proprio vissuto calcistico. 

LA CHAMPIONS – L’estasi è in serate d’onore che restano incollate alla pelle, la fibrillazione di massa d’una Napoli stordita intorno al Manchester City e al Beyrn Monaco, al Villarreal e al Chelsea, l’atmosfera (quasi) surreale d’una autorevolezza riconquistata a fatica – due anni fa – e da riafferrare al volo, subito. «Perché la Champions porta soldi, mentre l’Europa League costa soldi: sono manifestazioni diverse, con la seconda andrebbe cancellata, perché non interessa ai media e neppure ai tifosi. La Champions produce ricchezza e possibilità d’investimento, l’Europa League non concede ritorni economici e pregiudica il cammino in campionato. Continuo a pensare che sia necessario ampliare la Champions, magari portando sei-sette club. E poi ridimensionando la serie A, si farebbe il bene del calcio e della gente. Ma serve uniformità legislativa, ci sono differenze eccesive tra Germania, Spagna, Francia, Inghilterra e Italia». 

I CAMPIONI – Si scrive “the Champions”, si legge i campioni, in linguaggio corrente i top player, in sintesi i fuoriclasse, la razza pregiata divisa che De Laurentiis divide in due categorie: «Direi in due tendenze. Il Borussia adotta quella che è un po’ la mia filosofia e insegna che i talenti vanno cresciuti in casa. Ma bisogna aver pazienza e non lasciarsi condizionare dalle pressioni della città. Il Bayern Monaco fa in maniera diversa: prende il meglio che c’è, poi butta via dopo averlo utilizzato: punta ad essere sempre il numero uno, ogni anno, e dunque sfrutta le motivazioni dei singoli finché può. Sono curioso di vedere all’opera Guardiola senza la cantera del Barcellona. Io faccio ragionamenti differenti: non credo esistano calciatori in grado di garantire l’accesso alla Champions o la vittoria in campionato. Basta dare un’occhiata alla classifica cannonieri per accorgersi che non sempre il capocannoniere è della squadra che poi conquista il titolo; o che a vincere sia chi ha il miglior attacco». 

IO E WALTER – Meno quattro: e in in quell’aritmetica inseguita freneticamente, con tutte le proprie forze, Napoli sa bene che si nasconde molto più di un’opinione. Meno quattro: e quando sarà fatta si saprà cosa sarà di Mazzarri e di quella panchina, che De Laurentiis salderebbe – seriamente – per un biennio e persino di più. «Ma certo: perché se potessi essere solo io a decidere, a Mazzarri farei un contratto pure di tre anni. Ci conosciamo ormai da quattro stagioni, siamo due persone perbene ma concepiamo il calcio in maniera diversa, perché io resto un soggetto nuovo di questo mondo e lui porta con sé una certa cultura del passato. Lui mi dice: presidente, sostenga che non vuole vincere lo scudetto ed allora facciamo una squadra di giovani.. Ma ora, con quel che sta realizzando il Borussia Dortmund, chissà che non cambi idea pure Walter. E’ leale, difficile trovarne così». Chi non lascia raddoppia (e forse triplica)… 
I COMPLIMENTI – A triplicare in campo è stato il Napoli, che ha fatto entusiasmare il presidente in tribuna: « Bravi ragazzi – ha scritto De Laurentiis su Twitter – una grande squadra non si accontenta mai. E bravi Inler, Dzemaili e Pandev. Ma i complimenti sono per tutti ». 
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.

 

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