Accantonati i festeggiamenti per la conquista della Coppa Italia e l’euforia che si è portata dietro, per il Napoli è già tempo di programmare la nuova stagione che dovrà sancire la definitiva consacrazione della società di De Laurentiis tra le grandi della serie A e affermarla come realtà del panorama calcistico continentale.
Nonostante il bilancio della scorsa stagione sia da considerarsi più che positivo, per compiere il salto di qualità al Napoli occorrono strategie innovative. La via maestra per riuscirvi è di certo ripartire dagli errori commessi lo scorso anno, senza i quali gli azzurri avrebbero, con buona probabilità, centrato la seconda qualificazione consecutiva in Champions e continuato nel proprio impetuoso processo di crescita. Un processo che, tuttavia, non è rallentato dalla mancata qualificazione alla principale competizione continentale. La dimensione europea è uno degli obiettivi imprescindibili, forse il primo, della gestione De Laurentiis. Con una condotta più oculata in fase di mercato e tenuto conto del livello tecnico inferiore dell’Europa League, il Napoli nella prossima stagione potrebbe puntare a vincerla, ripetendo l’impresa del 1989.
Proprio dal mercato passano tutti i progetti e le possibilità degli azzurri nella prossima stagione. Nonostante le dichiarazioni del direttore sportivo Bigon sulla necessità di ritoccare la rosa con pochi innesti, sono tanti i nodi da sciogliere per poter pianificare al meglio il futuro prossimo del Napoli. Analizziamoli punto per punto:
ALLENATORE: è forte la sensazione che nell’atteso incontro tra De Laurentiis e Mazzarri non si decideranno solo le prossime strategie di mercato del Napoli ma anche le sorti del rapporto tra la società e l’allenatore. A distanza di un anno dallo strappo tra i due – e nonostante la conquista della coppa Italia – i rapporti di forza appaiono cambiati. Il progetto Napoli è sempre più solido e appare in grado di prescindere da figure che pure hanno giocato un ruolo chiave nella crescita della squadra. I tifosi, e ancor più la società, hanno la certezza di poter far a meno tanto di Lavezzi quanto di Mazzarri.
In tale direzione va il ritrovato protagonismo di De Laurentiis con le proprie dichiarazioni a tutto tondo sulla gestione della squadra, dalla formazione della rosa alla gestione dei giovani. Il presidente del Napoli ha dettato i paletti dai quali non si prescinderà. E’ lui a decidere, si può mediare ma non imporre alcunché. De Laurentiis non ha ancora digerito la gestione delle ultime sessioni di mercato con tanti calciatori acquistati con il consenso o su indicazione dell’allenatore e rivelatisi non adatti al progetto tecnico, e altri acquistati per iniziativa della società e – a suo parere – non valorizzati adeguatamente dal tecnico.
Una presa di posizione che potrebbe mal conciliarsi con il temperamento dell’allenatore toscano. Mazzarri sa che ripetersi ad alti livelli è difficile e che gestire i tre impegni stagionali è impegnativo, soprattutto puntando su giovani prospetti invece che su campioni già affermati. Alla luce della condizioni attuali, escludendo clamorosi sviluppi del processo sul calcio scommesse, pare ragionevole pensare che si arriverà ad una soluzione di compromesso. Mazzarri accetterà le linee guide della società sul mercato – provando a strappare un’eccezione per un top player in caso di cessione di Lavezzi – ma chiedendo a De Laurentiis di dichiarare pubblicamente quali sono gli obiettivi stagionali, smarcandosi da grosse responsabilità in caso di stagione deludente.
In ogni caso il rapporto tra il Napoli e Mazzarri appare destinato a concludersi al più tardi alla scadenza dell’attuale contratto, nel 2013.
MERCATO: come detto, è proprio sulle strategie di mercato che i progetti personali di De Laurentiis e Mazzarri prendono strade diverse. L’allenatore di San Vincenzo è consapevole che la permanenza all’ombra del Vesuvio non si protrarrà per molto tempo ancora e prova a capitalizzare il suo lungo lavoro chiedendo innesti di primo valore e con calciatori già pronti a lottare per traguardi ancora più importanti di quelli già raggiunti. Una capitalizzazione di quanto di buono fatto da utilizzare per strappare una panchina di maggiore prestigio.
De Laurentiis, dal canto suo, ha un progetto di crescita a media/lunga scadenza che deve portare la sua società a primeggiare stabilmente in Italia e all’estero, tutto all’interno di una gestione societaria oculata e con i conti solidamente in ordine. Più che ad un successo sporadico, il produttore cinematografico punta a raggiungere importanti risultati sportivi parallelamente all’incremento dell’appeal internazionale del Napoli e del suo fatturato annuo. Partecipazione alla Champions League, aumento del valore del merchandising e capitalizzazione del parco giocatori sono alcuni degli strumenti che De Laurentiis intende utilizzare per raggiungere i suoi obiettivi. Il profilo ideale per il mercato napoletano è stato più volte dichiarato: giocatore giovane, di talento e dall’ingaggio non eccessivamente alto. Nella mente del presidente del Napoli ci sono colpi di mercato in stile Hamsik e Lavezzi. Uno strappo potrebbe essere fatto proprio per sostituire il Pocho; in tal caso s’investirebbe una parte considerevole di quanto incassato per un campione giovane sul quale incentrare il progetto di crescita. Jovetìc risponderebbe perfettamente all’identikit degli osservatori napoletani.
Nonostante la società abbia dichiarato di non voler procedere a rivoluzioni ma a pochi innesti, sfogliando la rosa e i contratti del Napoli si scopre che a Bigon aspetta una durissima estate di lavoro per assicurare all’allenatore una rosa numerosa e costruita in maniera più equilibrata. Attualmente i certi di una conferma sono:
PORTIERI: De Sanctis, Rosati, Colombo.
DIFENSORI: Aronica, Fernandez, Cannavaro, Britos
CENTROCAMPISTI: Zuniga, Maggio, Inler, Dzemaili, Hamsik, Gargano, Dezi,
ATTACCANTI: Cavani, Vargas, Ammendola
Pandev e Lucarelli ritornano, rispettivamente, all’Inter e al Parma per fine prestito (quest’ultimo si avvia a intraprendere la carriera d’allenatore; Donadel dovrebbe rescindere il contratto che lo lega al Napoli. Al centro di trattative di mercato che potrebbero portarli lontani dal golfo ci sono, oltre al chiacchieratismo Lavezzi, Dossena, Campagnaro e Fideleff. Appare evidente che se si dovessero concretizzare queste trattative o altre non ancora trapelate il Napoli dovrebbe operare cospicuamente anche in entrata per arrivare a quella quota di 24/25 calciatori pronti (giovanissimi esclusi) per affrontare le tre competizioni che attendono il Napoli. Innesti di prima fascia occorrono in difesa e in attacco, in caso parta Lavezzi. A centrocampo bisogna invece trovare alternative adeguate ai titolari per consentire una migliore gestione degli impegni: due esterni e un centrale capace sia d’interdire che d’impostare.
Capitolo a parte, invece, la gestione dei calciatori rientranti dai prestiti. Sono ben 15:
Sepe (portiere)
Rinaudo, Santacroce, Guerra, Bruno (difensori)
Santana, Cigarini, Vitale, Maiello, Donnarumma, Gatto (centrocampisti)
Hoffer, Chavez, Ciano e Insigne (attaccanti).
Di questi il solo Insigne rappresenta un eventuale rinforzo per il nuovo anno, il resto bisognerà trovare soluzioni che valorizzino al meglio i giovani (Insigne docet, nda) e fare cassa con qualche cessione a un buon prezzo (al momento sembrano avere mercato i soli Cigarini e Hoffer).
Per il momento il mercato in Italia è paralizzato dall’attesa per gli esiti del processo sul calcio scommesse e del campionato europeo, anche se il Napoli ha dimostrato negli anni di guardare con particolare interesse al mercato sudamericano e di lavorare spesso sotto traccia, in attesa di piazzare colpi a sorpresa. In ogni caso, quella che ci attende sarà un estate caldissima. L’attesa è finita, il futuro è già iniziato.
A cura di Pompilio Salerno
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