Roma. «È il primo trofeo della squadra dopo la rinascita, in pochi anni abbiamo portato Napoli al grado di campione dello sport. Ricordiamo che fino a pochi anni fa non esisteva ancora questo team». La grande festa in campo, poi negli spogliatoi. Il primo trofeo in questi sette anni, la Coppa Italia dopo gli ottavi di Champions.
Felicissimo De Laurentiis, il presidente azzurro ha gioito prima in tribuna, poi in campo e negli spogliatoi: «Dedico questa vittoria a tutti i napoletani, a tutti quelli che ci hanno seguito. La Juventus l’abbiamo battuta varie volte, ultimamene sembrava quasi fosse successo un dramma. Questa sera c’è stato il riscatto».
Un successo che dà fiducia anche per il futuro. Il Napoli può migliorare e andare ancora lontano. «Il progetto della società punta sulla napoletanità, una particella endemica positiva. Sono sempre stato convinto in questi sette anni, non ho mai mollato un attimo, ci ho semre creduto fino in fondo. Dicevo che la Coppa Italia andava migliorata, come c’è da migliorare l’Europa League. Adesso direi che si deve fare un target in serie A con sedici squadre e chi non ha i conti a posto deve retrocedere tre anni in purgatorio. La Champions verrà allargata a più squadre e poi non farei più i sorteggi, sono contento che la finale era tra Chelsea e Bayern ma guado avanti. Vorrei vedere 40 squadre europee farsi il loro cammino in europeo e vedere chi arriva primo o terzo».
De Laurentiis poi torna sul trionfo dell’Olimpico e sulla fantastica annata. «È stata una bella annata. Avevamo organizzato la partita a fine luglio al San Paolo con il Barcellona, poi ho invece guardato il Chelsea vincere la Champions e mi sono detto: perchè non facciamo la bella? Non me la possono negare. Una volta abbiamo vinto noi, una volta loro. Il Chelsea forse avrà cambiato allenatore, Drogba forse va via. Il Napoli sarà diverso: sono già tre settimane che penso alla nuova squadra e sono eccitatissimo per la nuova squadra, potrebbero anche esserci delle novità che non piacciano, io sono fiduciso, i due Insigne stanno crescendo bene, quindi sono speranzoso e fiducioso. Lorenzo mi piace è un uomo squadra, i giovani devono giocare». E su Lavezzi: «Ha 27 anni diamogli il tempo di decidere».
La festa dei tifosi, l’invasione di campo. «Dovrebbe chiederlo all’organizzazione, non sono il gestore di questo impianto, si fa tanto a parlar male di Napoli, magari siamo capaci di organizzare meglio noi». Bilanci? «Non ho bisogno di fare bilanci, sta negli otto anni il bilancio, anche se non avessimo portato a casa la Coppa. Sono molto contento per i napoletani e per i tifosi, Napoli ha bisogno di vincere e di urlarlo all’Italia. L’Italia dovrebbe adorare il popolo napoletano e ringraziare i napoletani tutti i giorni di esistere e invece purtroppo sono uno che sa giudicare i valori e i non valori dell’Italia».
Scatenato in campo, ha abbracciato uno per uno gli azzurri, felicissimo, si è tenuto stretto la Coppa. Poi il solito slancio in conferenza stampa. «Vi avevo detto che saremmo arrivati quinti? Quinti siamo arrivati, poi per non far mollare i miei giocatori ho detto che arrivavamo terzi. Non vedo giocatori distratti. Sono fiero di avere la squadra del Napoli e di avere ottenuto in questi otto anni questi risultati è un film che mi piace».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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