Non poteva essere tecnologicamente più moderno Aurelio De Laurentiis. Dalla sua casa di Los Angeles, con vista su Hollywood, si è lasciato travolgere dallo sport nazionale. Il Napoli e il suo presidente su Twitter sono decollati in 126 minuti e 60 messaggi (tweet in gergo) scritti di suo pugno «mentre di là in cucina c’è il mio ragù a ”pippiare”». Alle 18 di ieri (le 9 di mattina sulla costa ovest degli Stati Uniti) è andata online la cronaca azzurra alla vigilia dell’entrata nel vivo del mercato e pochi giorni dopo l’annuncio di Rafa Benitez.
Un po’ come fa per preparare il suo sugo, il patron «seleziona» ciò che più gli fa gioco tra le 27mila domande che lo hanno assalito dal momento in cui ha annunciato la sua iniziativa. Un gran colpo, che gli ha pure consentito, in pochi giorni, di fare un grande balzo con i follower (per chi ama Facebook ”amici” e per chi non ha dimestichezza né per l’uno né per l’altro i suoi fans) che è arrivato alla cifra-record di quasi 80.000.
L’esperimento di tweet-sport è stato seguito con entusiasmo e ha fornito un dato certo: Benitez verrà presentato a Castelvolturno il 21 giugno. Rafone, però, potrebbe essere in Italia nei prossimi giorni per buttar giù il piano di lavoro. Sulle domande di mercato si tiene molto alla larga. «Lo scudetto non si conquista con un colpo di mercato ma con l’attaccamento alla maglia, un po’ di fortuna e con il vostro tifo», è la ricetta del patron. Che poi si mostra ottimista. «Sì, certamente. Credo che lo scudetto si possa vincere». E ancora: «Bisogna dare il tempo (a Benitez, ndr) di verificare attentamente che cosa si ha in casa, poi guardare fuori cosa comprare». Nessun riferimento alle operazioni in corso, alle vari piste inglesi che portano ad Agger e Skrtel, a Meireles e Mascherano e così via. Niente, neppure un cenno agli affari interni, quelli che Bigon ha in piedi con il Cagliari per Astori e Nainggolan, con il Torino per Cerci e Ogbonna e con l’Udinese per Benatia (per cui la Roma sembra aver fatto prima) e Muriel. Si lavora a fari spenti, anche su Leandro Damiao. E non dice nulla neppure sulla voce che rimbalza dalle colonne del quotidiano tedesco Bild che parla di un accordo virtualmente raggiunto con Mario Gomez, punta del Bayern Monaco.
De Laurentiis glissa sull’argomento Cavani, ripete quello che già si sa («Ha un contratto di 4 anni con noi e una clausola da 63 milioni: lo hanno cercato in tantissimi ma con offerte al di sotto della clausola») e aggiunge un solo dettaglio. Non di poco conto. «Benitez preferisce Cavani». Sottinteso rispetto a Torres, Dzeko e compagnia. Spiega di aver scelto lo spagnolo «perché ha vinto molto ed è un monogamo essendo stato a lungo al Liverpool (7 anni ai Reds, ndr)». Il confronto è con Mazzarri che qualche giorno fa aveva paragonato a una moglie che il marito scopre a letto con un altro. Però poi sottolinea: «Avevo capito due anni fa (quando il toscano flirtava con la Juve, ndr) che sarebbe andato via ma non potevo licenziarlo: è troppo bravo». Sempre sul tecnico madrileno dice: «La scelta di Benitez è dovuta anche alla sua maggiore attitudine nel creare quel rapporto sinergico col settore giovanile. Ha chiesto di far giocare Primavera e giovanili con lo stesso modulo della prima squadra».
Ha scelto anche l’inno: «’O surdato ’nnammurato, alcuni autori sono al lavoro per ridisegnarlo».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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