Fisicamente non ci sarà perchè impegnato ancora a Los Angeles. Ma idealmente, Aurelio De Laurentiis venerdì notte è come se fosse seduto in panchina accanto a Benitez; moralmente, come se si trovasse all’interno dello spogliatoio dell’«Olimpico», prima, durante e al termine della partita. Roma-Napoli è la sua sfida. Nella Capitale vive e regge le fila della sua doppia attività, cinema e calcio. Proprio nella Capitale ci terrebbe da matti a cogliere un risultato di prestigio. Non sarebbe la prima volta, del resto. Ma stavolta avrebbe un sapore diverso. E venerdì farà sentire la propria voce a Benitez e all’intero spogliatoio per spronare Higuain e soci a fornire una prestazione degna di una squadra che da anni staziona nelle zone alte della classifica. «Il Napoli non ha mai avuto paura e mai dovrà averne di nessuno perchè abbiamo un grandissimo allenatore e dei grandissimi giocatori. Siamo in grado di giocarcela contro chiunque ed a testa alta» , ha dichiarato nell’intervista esclusiva andata in onda ieri a mezzanotte nel corso del programma «Tiki Taka-il calcio è il nostro gioco» su Italia 1.
IL PRESIDENTE E’ A LOS ANGELES – Il presidente del Napoli si sente quotidianamente con il tecnico spagnolo. Ormai hanno stabilito un forte feeling tra di loro. Ed entrambi sono pronti ad intervenire a gennaio per completare il mosaico. Almeno due acquisti di livello. Le risorse non mancano. Ma per quella data, il Napoli dovrà restare in corsa per lo scudetto e per la Champions, almeno queste le intenzioni. Intanto si profila già una gara che potrà dire tanto in termini di ambizioni per il tricolore: prima in classifica contro seconda, le due formazioni più in forma del momento. «Sarà una sfida che credo sarà vista da un miliardo di persone sparse in tutto il mondo» , ha detto il patron della Filmauro. E di conseguenza vorrebbe che il suo Napoli accrescesse ancora di più l’immagine di squadra in forte ascesa, nonché competitiva per la vittoria finale. «Lo scudetto? Prevedo una sfida a tre – ha proseguito De Laurentiis nell’intervista rilasciata a Pierluigi Pardo – Ma speriamo che si aggiunga anche qualcun’altra, come l’Inter o la Fiorentina. Sarà un campionato che farà parlare molto di sè. Vedremo alla lunga chi avrà la resistenza maggiore». Desiderio di ammucchiata al vertice, quindi. Per De Laurentiis, più pretendenti spuntano e più diventa agguerrita la lotta. Più si disperdono punti per strada e più diminuisce la quota-punti necessaria. Ma per ora il presidente del Napoli vede un terzetto davanti alle altre: Roma, Napoli e Juventus, appunto.
NUOVE NORME – A proposito del problema delle tifoserie, che vede quella partenopea oggetto di insulti e cori offensivi da parte di altre tifoserie, De Laurentiis ha sottolineato: «Nelle tifoserie ci sono sempre delle frange che non rappresentano i veri tifosi ma questo è un problema vecchio che in in Italia non è stato mai risolto. E’ un problema del Governo ed in particolare del Ministero degli Interni: credo che il Ministero degli Interni si sia dotato di strumenti solo momentanei, tanto per tamponare il problema. E per la verità negli ultimi dieci anni lo ha fatto anche bene ma secondo me bisognerebbe educare sempre e mai reprimere. Se fossi nei rappresentanti del Ministero aprirei un tavolo di lavoro con Figc e Lega dove in dieci giorni occorrerà trovare la quadra del problema».
IL FUTURO – De Laurentiis ha proiettato lo sguardo anche sul futuro: «A Napoli il calcio è come a Rio. Lì ci sono le favelas, ed anche Napoli ha i suoi problemi sociali. Ma noi abbiamo dimostrato che si può lavorare e creare qualcosa di positivo anche a Napoli: siamo una delle uniche società con il bilancio in attivo. A Napoli non bisogna chiedersi se si può lavorare o meno ma mettersi a lavorare e basta». Nell’immediato, a livello logistico, c’è il progetto di creare una casa del Napoli all’altezza dei grandi club: «A Castelvolturno abbiamo in animo di creare la vera casa del Napoli aumentando i campi di allenamento (attualmente ce ne sono tre), gli spogliatoi in modo da convogliare l’intero settore giovanile». E per quanto riguarda il rifacimento del San Paolo?. «Dovrebbe nascere lì dov’è ma dipende molto dalle autorità locali che forse non hanno ancora capito che una cosa importante per la crescita di un club di calcio è avere la proprietà dello stadio». E venerdì da Los Angeles, De Laurentiis palpiterà davanti al televisore sperando in un risultato di prestigio all’Olimpico.
Fonte: Corriere dello Sport.
La Redazione.
D.G.
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