Lo dice anche Aurelio De Laurentiis: «Stiamo sulla strada giusta». Sorride e ammicca. Ammette e non ammette. Poi finge di chiudere la porta a Mascherano ma solo in apparenza: «Io preferisco quelli di 20 anni, ma se il mio allenatore me lo chiede e rispetta i canoni del fair play finanziario…». Insomma a modo suo lascia uno spiraglio, sul cui effettivo peso ora si scateneranno le dispute. La verità è che il presidente del Napoli vuole lo scudetto. Anche se sposta il mirino un po’ più in là nel tempo, ovvero nel 2015. E promette. «Questa estate allestiremo la squadra per vincere lo scudetto: con Benitez allenatore lo possiamo conquistare la prossima stagione».
Il patron azzurro è ospite del programma «Football Station» in onda su Fox Sports: è costretto a ripetere concetti già espressi (come il colpo di fulmine scoppiato al primo incontro a Londra con Benitez), ma il suo urbi et orbi è sempre gradevole. «Ci vuole molta pazienza prima di conquistare qualcosa e il cinema è stato maestro per me». Ammette, a cuor leggero, che anche lui inseguiva qualche altro obiettivo di mercato a gennaio. «Ma il punto è che chi sta giocando la Champions non viene da noi a metà stagione». Peccato, ma niente per cui essere disperati. Anzi: «La fortuna è di aver trovato altri calciatori e con questi tre acquisti stiamo facendo molto bene».
Ripete, senza alcuna voglia di aizzare le fiamme dll’incendio, che con Mazzarri è finita «perché ha ritenuto concluso il suo ciclo a Napoli». Poi ripete: «Dice che sono ancora innamorato di lui? È vero, rimango innamorato delle persone che hanno collaborato a un progetto importante. Lui poi è ironico, come tutti un toscani: sono abituato a Benigni, Nuti, Veronesi e Monicelli». Ma poi aggiunge giusto per chiarire. «Per me è più giusto Benitez per un progetto internazionale. Ho provato a tenere Mazzarri solo per rispetto ai tifosi ma nessun rimpianto da parte mia. E neppure da parte sua». Calato il sipario sul rapporto con l’ex tecnico di San Vincenzo, spiega che lo stadio resta una questione ancora in altro mare perché «la legge non è perfetta ma noi faremo la nostra parte».
Si sbilancia su Balotelli: «È un caro ragazzo che è sottoposto a troppi stress per troppa esposizione mediatica e quindi a Napoli farebbe persino peggio perché la tensione è tanta. Magari ne riparliamo tra qualche anno». Solo un modo garbato per dire che Supermario sta bene dove sta. Tant’è che non rimpiange neppure Lavezzi e bacchetta Cavani: «Un tantinello egoista, metteva la squadra in condizione di lavorare per lui; Higuain è più uomo squadra che permette anche agli altri di esprimersi». A Insigne manda un segnale: «Vale molto, nella misura che sta nel Napoli». E poi si rivolge direttamente a lui, anche magari per mettere a freno qualche tentazione di troppo: «Stai calmo, non pensare di andare a giocare da un’altra parte», gli dice col sorriso.
Difende a sorpresa anche Conte: «Non mi sembra giusto criticarlo». E su Maradona chiarisce: «Se vuole fare l’ambasciatore del Napoli sono pronto ad affidargli l’incarico perché è un’icona riconosciuta ovunque. È stato un grande campione, ma non è detto che sarà un grande allenatore. Adesso poi sono sposato con Benitez e voglio che questo matrimonio duri il più possibile». Svela che stava per prendere il Miami e che gli piace Renzi «un vero democristiano». E infine carica: «Lotteremo fino alla fine per prendere la Roma e perché no? Anche la Juventus…».
Fonte: Il Mattino.
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro