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De Laurentiis: “Siamo negli ottavi così come ci arrivò il Napoli di Maradona”

Aurelio De Laurentiis è entusiasta, bagnato dai calciatori nello spogliatoio: «Ma nel primo tempo eravamo troppo tesi, preoccupati. Qualcuno aveva sparso la voce che il Manchester City stava vincendo e questo ha giocato un brutto scherzo. Ma poi nella ripresa si è visto il vero Napoli. Siamo arrivati negli ottavi eguagliando lo stesso risultato ottenuto da Maradona. Eppure sono solo pochi anni che stiamo lavorando per le sorti di questo club».
Il presidente è contento anche per il calcio italiano: «Se tre italiane hanno passato il turno vuol dire che stiamo crescendo. Un risultato che ci spronerà a fare sempre meglio. Chi preferirei ora per gli ottavi? Ho accettato l’urna dei gironi di buon grado, quindi non faccio distinzioni tra Apoel Nicosia e Real Madrid. Devo ringraziare la squadra, la città era anni che aspettava un risultato del genere. Mazzarri? Non è la prima volta che veniva espulso e poi vincevamo, quindi non ero preoccupato».
A fine partita è corso negli spogliatoi ad abbracciare tutti. A complimentarsi con l’allenatore ed i calciatori, in particolare Gianluca Grava che ritiene un suo figlioccio e cui Mazzarri aveva dato la possibilità provare anche l’ebbrezza De Laurentiis: Negli ottavi di Champions League come fece la squadra che fu di Diegodi debuttare in Champions. E poi scherzando tra di loro: «Speriamo di non incontrare il Barcellona».

RISPOSTA A MANCINI -Gli chiedono, poi, se la battuta a proposito dello sceicco non abbia urtato la suscettibilità di calciatori e dirigenti del Villarreal. «Non credo – risponde De Laurentiis – Sono stato a pranzo con la famiglia Roig, in un clima cordiale. Poi mi hanno portato a visitare il loro centro per i giovani, un complesso all’avanguardia, con tanti campi da gioco e una foresteria per i ragazzi. Ormai ci conosciamo dall’Europa League ed i rapporti si sono rinsaldati con la Champions. Davvero una bella famiglia. Ma la battuta sullo sceicco era per lanciare una pietra dello stagno dopo che mi erano arrivate certe voci strane. La pietra non è stata raccolta dal Villarreal, ci è cascato, invece, qualche altro. Ho sentito criticare gli italiani da un italiano (Mancini, ndi ) e questo fa male. Evidentemente chi va all’estero si dimentica di essere italiano».
Niente evento storico a Vila Real per il patron. «La storia dobbiamo scriverla ancora. E tutti insieme. Lo sapete che auspico un cambiamento. La mia scommessa è sulla crescita. Sul futuro. Quando ci fu il sorteggio, io ero contento perchè ci consentiva di accelerare i tempi della maturazione. Confrontandoci con i più grandi club europei abbiamo anticipato i tempi. E’ stata un’esperienza straordinaria perchè alcuni di questi li abbiamo anche battuti. La Champions è stato un grande teatro che ci ha portato alla ribalta internazionale».

RISPOSTA AI TIFOSI -Al Madrigal, De Laurentiis incrocia alcuni tifosi del Napoli: «Uno di questi mi ha posto il problema dei biglietti. Ma devono rivolgersi all’Uefa, non a noi. Secondo me la vendita va rivista: perchè disporre solo di un quantitativo limitato per gli ospiti? Qui, c’è paura di osare, tutti non vogliono cambiare per il timore di sbagliare. Un altro tifoso invece mi ha chiesto di intervenire sul mercato di gennaio. Neanche questo capisco. Perchè intervenire con il rischio di mettere in crisi lo spogliatoio? Nessuno mette in risalto che abbiamo trattenuto i migliori e vogliamo ancora trattenerli. Non è facile, credetemi. Ma è così che si costruisce qualcosa di importante. Stanno crescendo i nuovi, intanto. Insigne? Secondo me dovrebbe approdare in una squadra italiana, tipo l’Atalanta che non me ne voglia per questo. Deve avere la possibilità di giocare sempre e maturare. E poi lo riportiamo a casa» . Ed ai tifosi giunti senza biglietto dice: «Se bisogna creare dei problemi meglio starsene a casa che le onde positive del tifo arrivano comunque a questi meravigliosi ragazzi» .

La Redazione

A.S.

Fonte: Corriere dello Sport

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