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De Laurentiis: “Si, sono molto fiero del mio Napoli”

Cavani chiederà a Mazzarri di esserci nella trasferta di Bergamo

L’unione fa la forza: e la voce che arriva dall’alto, e anche da Los Angeles, addolcisce l’aria e rimuove quel clima un po’ appesantito che da Torino è scivolato fino al san Paolo, dopo un giro complicato in Ucraina. «Sono orgoglioso del Napoli». L’alba d’un nuovo giorno spunta in una domenica mattina ancora impregnata della verve dialettica esibita da Walter Mazzarri nella conferenza stampa della vigilia, e per sostenere le tesi (e un po’ anche l’umore) d’un allenatore ritrovatosi a respingere annotazioni sparse qua e là su turn-over e atteggiamenti tattici, Aurelio De Laurentiis preferisce un tackle deciso: «Mazzarri ha ragione…».

CALMA, GENTE – Gli otto giorni di cattivissimi pensieri che affollano il chiacchiericcio d’una Napoli vagamente disorientata per le sconfitte con la Juventus e la Dnipro appartengono alla cronaca, all’attualità e pure le competenze d’una società che vuole spargere tranquillità intorno alla squadra e restituire luminosità alla propria escalation: «Sono orgoglioso del Napoli e del lavoro che tutto il gruppo, guidato da Mazzarri, sta portando avanti». La notte è fatta per sognare e a Los Angeles, nelle ombre di una serata di riflessioni, arriva ad Aurelio De Laurentiis l’eco delle dichiarazioni di Mazzarri, l’amarezza per una serie di “apprezzamenti” indigesti, e una rilettura del quadriennio in cui – prima della Juventus e della Dnipro – ci sono una Coppa Italia vinta, un terzo, un quinto e un sesto posto e dunque l’Europa riconquistata.
VIA INTERNET –

In Italia è già ansia da partita vera, è stress per l’assenza di Cavani ma anche normalissima tensione d’una giornata che finirà troppo tardi: una telefonata accorcia ogni preoccupazione e De Laurentiis, mentre Napoli sta per svegliarsi, s’addentra in città attraverso il sito ufficiale del club con poche righe che hanno però un valore “politico” significativo. «Sono fiero di ciò che il Napoli sta facendo. Con Mazzarri sono in piena sintonia ed il tecnico ha ragione quando dice che negli ultimi anni il club ha raggiunto risultati straordinari».

L’APPOGGIO – E ora, qui Los Angeles a voi Napoli: il cielo è ripulito da qualsiasi contaminazione ambientale e sul vialone che conduce ad un tour de force impressionante – quattordici gare sino Natale, con un ruolo autorevole da confermare in campionato e una qualificazione in Europa League comunque possibile – splendono le rassicurazioni che decollano dalla California e costituiscono un energetico per Mazzarri. «So bene che tutto ciò ch’è stato ottenuto è frutto dell’impegno, dello sforzo e del lavoro della società, dello staff tecnico e dei giocatori». Perché, come sempre, è l’unione che costituisce una forza.
IL MATADOR – Non è stato facile convincerlo. Come nelle previsioni, Cavani avrebbe voluto giocare con il Chievo Verona. «Mister, fastidio rientrato». «Mister, nessun problema», ha insistito con Mazzarri. Il Matador stava già meglio ieri mattina. La contrattura al flessore della coscia sinistra quasi del tutto rientrata. Ma il tecnico aveva già preso la decisione: perché rischiare? Perché correre il pericolo di uno stop più lungo? Con quel clima, poi. Pioggia e temperature in calo, terreno pesante al San Paolo. Così Mazzarri ha dovuto usare tutti gli argomenti plausibili per convincere l’uruguagio a soprassedere almeno per una partita. «Edi, non è il caso di forzare», «Vai a casa, riposati, ci vediamo allo stadio stasera», «Tanto abbiamo altre due gare in quattro giorni».

L’uruguagio ha annuito. Si è convinto suo malgrado che con i fastidi muscolari non si scherza. Escluso dalla lista dei convocati per la gara con il Chievo, ha lasciato Castelvolturno. Morale basso, ovviamente. Dipendesse da lui, non si fermerebbe mai. Ma alla fine, da professionista esemplare, ha condiviso la decisione del tecnico ed ha raggiunto il piccolo Bautista e la moglie Soledad trascorrendo una domenica insolita. Hanno pranzato insieme. Poi dopo aver guardato in tv le partite del pomeriggio si è diretto allo stadio per tifare per Napoli ed in particolare per Insigne. «Vai Lorenzo, gioca tranquillo e tornate alla vittoria anche per me».

IL RIENTRO – «Mister, però con l’Atalanta vorrò esserci», ha detto Cavani a Mazzarri nel lasciare Castelvolturno. L’uruguagio soffre a guardare le partite dalla tribuna. Non gli capita spesso. Dipendesse da lui, non si fermerebbe mai.
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
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