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De Laurentiis sfida nuovamente Platini: “Voglio guadagnare 200 milioni dalla Champions”

De Laurentiis sfida nuovamente Platini sulla formula Champions e sugli introiti ai club. E non solo. Sfida anche Blatter, la Fifa per l’utilizzo dei calciatori di club nelle nazionali. E lo fa in un’intervista a L’Equipe, il quotidiano sportivo più importante in Francia. «Blatter e la Fifa fanno i furbi sulle nostre spalle e sui nostri soldi. Bisogna anche cominciare a discutere un indennizzo per i giocatori prestati alle nazionali. Se il Psg paga Cavani 64 milioni per il suo cartellino lui può andare a giocare gratis con l’Uruguay. Se la Nazionale lo vuole deve pagare un milione di euro per ogni match con l’Uruguay».
Poi il lungo riferimento a Platini, presidente dell’Uefa. «Ci trovi piu soldi o faremo una Lega parallela. Dobbiamo cambiare le regole. Tutti sembrano essere contenti di guadagnare 40 milioni di euro con la Champions. Io invece ne voglio guadagnare 150, 200. I diritti tv? Platini deve sedersi a trattare con i club. Si vendono esclusivamente alle tv e non ad Internet», dichiara il presidente azzurro rientrato in Italia dagli Stati Uniti. E propone una vera rivoluzione per il calcio italiano ed europeo: campionati a 16 squadre, le prime cinque ammesse in una grande competizione europea. De Laurentiis insiste sulla necessità di creare «una nuova coppa d’Europa», che potrebbe moltiplicare gli introiti dei diritti tv. «Spero che Platini, con la sua cultura e la sua intelligenza, continui alla guida dell’Uefa e si apra al dialogo, perché bisogna essere concreti: dobbiamo trovare i soldi». Precisa però di non averne ancora parlato con il presidente dell’Uefa. «Devo ancora farlo. Se Platini desidera mantenere il potere, che si sieda a un tavolo con i grandi club europei e discutiamo. Possiamo offrirgli un contratto di vent’anni, ma in cambio, deve portare più soldi. Per esempio, per aumentare le entrate, sarebbe interessante commercializzare le partite su internet. Si ostina a vendere i diritti dei match europei direttamente alle tv. Quando invece bisognerebbe avere da queste un utilizzo solo meccanico, per poi versargli una percentuale degli introiti generati dalla vendita della partite ai telespettatori, come avviene per le sale cinematografiche». «Oggi – continua – posso benissimo essere colui che mostra la strada da seguire. Ma mettere tutti intorno a uno stesso tavolo è difficile. Spero comunque che le cose possano evolvere nei prossimi 2-3 anni».
De Laurentiis pensa a una vera e propria «rivoluzione», con la creazione di un campionato composto da sole sedici squadre e una grande Coppa d’Europa con i 5 grandi club dei cinque migliori campionati europei. «Nei campionati a venti squadre siamo troppi. I nostri giocatori sono esposti a troppe partite, a cui si sommano, inoltre, gli appuntamenti internazionali. Se a tutto ciò aggiungiamo la C1 o la C3 che non serve a niente se non a spendere soldi e energia, e le Coppe nazionali… allora: ho voglia di ridurre il campionato a sedici squadre e di fare un grande Coppa d’Europa che riunirebbe i cinque più grandi club dei cinque migliori campionati europei».
Per il presidente azzurro «una settimana verrebbe dedicata al campionato nazionale, l’altra al campionato europeo con squadre come Manchester United, Real Madrid, Paris Saint-Germain, Bayern, Milan…». «Sarebbe una follia, la fine del mondo! Questa competizione potrebbe generare 5 miliardi di euro, una rivoluzione. E tutti i club avrebbero il dovere di chiudere i propri bilanci in positivo». Parla di tutto, un fiume in piena De Laurentiis nell’intervista a L’Equipe: «I giocatori dovrebbero essere venduti coi contratti in corso di validità». «Quando cominciai la mia avventura nel calcio nel 2004 non sapevo neppure la differenza tra il 4-4-2 e il 4-3-3. Ma ci ho messo poco a decifrare il codice calcistico». E ancora. «Chi condivide le mie idee, sono soprattutto i proprietari americani dei club inglesi e i dirigenti tedeschi. Molti altri sono legati alla tradizione. È anche difficile parlare con il Barça e il Real, che si basano su un azionariato pubblico. Inoltre, il Real conclude ogni stagione con perdite enormi e assurde. Spero comunque che le cose possano evolvere nei prossimi 2-3 anni>>

Fonte: Il Mattino

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