Dopo la bella vittoria maturata dal Napoli contro il Crotone quest’oggi il presidente degli azzurri Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni in mixed zone: “Il Crotone si difende benissimo e attacca benissimo, non credevo fosse così competitivo. La città calabrese deve essere fiera di quello che ha fatto questa squadra. Onore anche al presidente Vrenna. Scudetto? Ci sono degli striscioni che parlano in maniera più chiara di me. L’eliminazione dalla Champions League? Quando uno gioca contro i campioni del mondo si può avere paura sia nelle gambe che nel cervello. Sarebbe un atto di superbia quello di dire ‘Possiamo battere il Real Madrid’. Potremo battere il Real quando anche noi riusciremo ad emergere dai piazzati. Non siamo stati fortunati, ma dare troppa fiducia alla fortuna può giocare brutti scherzi. Inutile illudersi. Il Real è lì da sempre, il Napoli è stato costruito 12 anni fa. Lo stadio? Avevano fatto una legge perfetta per aiutare da questo punto di vista, ma ad un certo punto è stata demonizzata perché sembrava che Lotito e la Sensi volessero costruire città intere. Questo è miope da parte di chi ha voluto modificare e bocciare. Pensare che uno si dovesse arricchire creando delle città intere mi sembra un’assurdità. Adesso la palla in mano ce l’hanno sia Lotti che il Ministro degli Interni. Finora sono state fatte solo parole. Se è vero che Lotti sta preparando un decreto legge sui nuovi stadi vedremo cosa emergerà e poi decideremo cosa fare. Certo è che sarà molto importante vedere l’applicazione della tecnologia in campo. Vediamo se si potrà interagire tra stadio e tifoso. Quando uno sta allo stadio ci sono dei momenti in cui sembra di essere in un acquario perché non tutte le tifoserie sanno essere spettacolari. In televisione ci sono dei personaggi che si sentono in dovere di fare determinati commenti. Sull’attacco della Gazzetta? Non discuto quello che faccio, è una domanda che rimando al mittente. Pavoletti? E’ un grande giocatore che ha bisogno di affermarsi in un gioco che è diverso da quello che ha sempre fatto, perché il gioco di Sarri è diverso. Dobbiamo dare tempo al tempo, fino alla fine del campionato mancano ancora dieci partite, bisogna avere pazienza”.
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