Il 28 ottobre negli uffici della Filmauro a Roma, a un passo dal Quirinale, De Laurentiis ha firmato il bilancio della Ssc Napoli al 30 giugno 2014. L’ottavo consecutivo chiuso in utile, con un “segno più” straordinario: attivo di 20.217.304 euro grazie alla cessione di Cavani al Psg per 64.399.084 (in parte reinvestita per acquistare Higuain: 37 milioni il costo del suo cartellino) e alla partecipazione alla fase a gironi di Champions League e ai primi due turni ad eliminazione diretta di Europa League. Nella relazione del presidente c’è una chiara indicazione su quello che sarà lo sviluppo dell’attività del club, con rigidi paletti che possono abbassarsi per ulteriori investimenti sul mercato. Ecco perché, nel momento in cui si è creata l’emergenza in attacco a causa del grave infortunio di Insigne, il club ha incontrato la Samp e la Juve, definendo rapidamente l’accordo per l’acquisto di Gabbiadini, valutato 13 milioni, cinque in più di quanti ne sono stati spesi in estate per il difensore francese Koulibaly. Attraverso le operazioni compiute negli anni scorsi, il Napoli ha potuto creare un rilevante fondo cassa: la riserva volontaria – costituita dagli utili di bilancio conseguiti dal 2007 al 2013 – ammonta a 46.338.338 euro, a cui vanno aggiunti i 5.159.829 della riserva ex articolo 4. Da investire come?Lo spiega De Laurentiis a proposito degli obiettivi del club: «Saranno ulteriormente rafforzate le iniziative finalizzate al potenziamento della prima squadra e del settore giovanile, mantenendo inalterata la filosofia dell’investimento capace di dare frutti nel tempo. Tenuto conto che talune delle variabili economiche connesse alla determinazione del risultato atteso per l’esercizio in corso sono, per definizione, difficilmente stimabili (effetti derivanti dal cosiddetto “calciomercato”, andamento dei risultati sportivi, ecc.) e stante il livello degli investimenti in essere non può, cautelativamente, escludersi che l’andamento economico a fine periodo possa divergere dal trend consolidatosi da numerosi esercizi». Possibili, cioè, ulteriori spese. «Va in ogni caso sottolineato che la struttura patrimoniale della società è assolutamente congrua e commisurata per sostenere ed assorbire tale eventualità».Problemi,quindi, non ve ne sarebbero. Putroppo il tesoretto da almeno 30 milioni per la partecipazione alla Champions League è sfumato dopo la sconfitta contro l’Athletic Bilbao e vi è stato un effetto anche sul tifo perché la campagna abbonamenti ha fatto registrare rispetto al 2013 una perdita di circa sei mila tessere: da 14.133 a 8mila.
Fonte: Il Mattino
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