NAPOLI – Il retroscena più gustoso del dopopartita con la Juve lo svela De Laurentiis e lo fa a metà mattinata nel corso della presentazione del ritiro estivo che sarà sempre a Dimaro, in Trentino, per il quarto anno consecutivo: «Dopo la gara con la Juve, che per noi è speciale, sono andato a ringraziare i ragazzi dicendo loro che se giocano così ce la possiamo ancora fare per il secondo posto – racconta De Laurentiis – Ed indovinate chi di loro ha preso la parola nello spogliatoio? Reina, sì proprio lui. Ed io, simpaticamente, ho replicato: facciamo così, oltre al premio per il secondo posto mi aspetto anche che lei accetti di restare con noi».
Non si sa cosa abbia risposto il portiere spagnolo, di proprietà del Liverpool. Ma si conosce qualche dettaglio della «trattativa» tra i calciatori ed il presidente sull’eventuale premio. Si sarebbe partito da due milioni per arrivare a quattro milioni di euro. In pratica quello che era in palio con la Fiorentina e che andò in fumo, oltre agli altri due pattuiti dopo il due a zero ai bianconeri. I premi sono stati aboliti da tempo, in realtà si tratta di un cadeau personale del presidente, sapendo anche sarebbe un’impresa raggiungere la Roma.
Ma la mattinata è anche l’occasione per realizzare quale atmosfera si respirasse all’interno del club dopo una notte inaspettata quanto bella. De Laurentiis è presente con tutto il suo entuourage (mancano solo Benitez e Bigon). Esterna a trecentosessanta gradi, partendo dalla polemica a distanza con Conte (e Marotta): «Dice che la Juventus ha investito sul mercato solo 20 milioni? Allora vorrei sapere che cosa hanno fatto con un fatturato di 300 milioni. La forza della nostra società e del tecnico credo sia che non ci siamo mai fatti condizionare da nessuno, ci siamo presi sempre la responsabilità nel costruire la squadra ed andiamo avanti. In questi nove anni e mezzo abbiamo lavorato bene e non mi sono stancato, qui ho trovato la giusta chimica con i tifosi e verso di loro ho una responsabilità. Abbiamo fatto un lavoro accurato che ci ha portato dalla Serie C ai livelli raggiunti ieri sera. Io non ho rilevato il Napoli di Maradona ma una società reduce da un fallimento. E con un pezzo di carta abbiamo costruito un modello di calcio in Italia. Quando mi guardo allo specchio la mattina sono sereno e voglio continuare a far meglio perchè amo questa città».
Non si sa cosa abbia risposto il portiere spagnolo, di proprietà del Liverpool. Ma si conosce qualche dettaglio della «trattativa» tra i calciatori ed il presidente sull’eventuale premio. Si sarebbe partito da due milioni per arrivare a quattro milioni di euro. In pratica quello che era in palio con la Fiorentina e che andò in fumo, oltre agli altri due pattuiti dopo il due a zero ai bianconeri. I premi sono stati aboliti da tempo, in realtà si tratta di un cadeau personale del presidente, sapendo anche sarebbe un’impresa raggiungere la Roma.
Ma la mattinata è anche l’occasione per realizzare quale atmosfera si respirasse all’interno del club dopo una notte inaspettata quanto bella. De Laurentiis è presente con tutto il suo entuourage (mancano solo Benitez e Bigon). Esterna a trecentosessanta gradi, partendo dalla polemica a distanza con Conte (e Marotta): «Dice che la Juventus ha investito sul mercato solo 20 milioni? Allora vorrei sapere che cosa hanno fatto con un fatturato di 300 milioni. La forza della nostra società e del tecnico credo sia che non ci siamo mai fatti condizionare da nessuno, ci siamo presi sempre la responsabilità nel costruire la squadra ed andiamo avanti. In questi nove anni e mezzo abbiamo lavorato bene e non mi sono stancato, qui ho trovato la giusta chimica con i tifosi e verso di loro ho una responsabilità. Abbiamo fatto un lavoro accurato che ci ha portato dalla Serie C ai livelli raggiunti ieri sera. Io non ho rilevato il Napoli di Maradona ma una società reduce da un fallimento. E con un pezzo di carta abbiamo costruito un modello di calcio in Italia. Quando mi guardo allo specchio la mattina sono sereno e voglio continuare a far meglio perchè amo questa città».
TRA MERCATO E STADIO -Si discute anche di mercato: «Mi confronto molto con Benitez e di come agire nel rispetto del fair play finanziario. Con Benitez stiamo già progettando il futuro. Quest’anno abbiamo avuto problemi di infortuni soprattutto nei ruoli difensivi. Prima Zuniga, poi Mesto, ed a gennaio siamo riusciti ad intervenire bene, con Henrique e Ghoulam».
Ma l’argomento del giorno è la ristrutturazione del San Paolo: «Io sono una persona molto conciliante e paziente, sto cercando di capire come agire ed anche venire incontro alle esigenze del Comune. Però deve esserci un dialogo proficuo. Ho vari progetti anche per il nuovo stadio ma devono darmi la possibilità di poter agire altrimenti il calcio a Napoli se lo fanno loro». Ed il sindaco De Magistris a Teleclub Italia: «Ora bisogna firmare e non far più chiacchiere sul futuro dello stadio San Paolo. Sono pronto a firmare il rinnovo della convenzione come più volte ci siamo detti». Ed all’incontro con De Laurentiis va Auricchio, capo di gabinetto, e non De Magistris. La querelle continua.
Fonte: Corriere dello Sport
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