Aurelio De Laurentiis, da quando il figlio Luigi gli ha fatto scoprire twitter, non perde occasione per scrivere un suo pensiero rivolto ai circa 11.300 followers che lo seguono quotidianamente. E ieri affronta il problema dello stadio con un doppio tweet a distanza di pochi secondi: «Quando ci sarà una legge per gli stadi non saremo impreparati. Sono anni che ipotizziamo sia un nuovo stadio che un nuovo San Paolo. Continuiamo a lavorarci sopra per evitare che soluzioni studiate qualche anno fa siano ormai vecchie. Vogliamo restare all’avanguardia».
È la risposta che il patron azzurro dà a un tifoso, Mimmo, che poche ore prima gli aveva domandato se il Napoli avesse già pronto un proprio progetto in caso di approvazione da parte del Parlamento di una legge sugli stadi.
E a tal proposito, ancora fino a ieri pomeriggio non hanno preso il via i lavori per rendere lo stadio San Paolo agibile secondo le norme della Uefa. Infatti, a quanto pare, il Comune nonostante le rassicurazioni che personalmente l’assessore allo sport Pina Tommasielli ha fornito la settimana scorsa, non ha ancora dato il via libera al Napoli che, secondo gli accordi, dovrà materialmente svolgere i lavori, che costeranno circa un milione di euro. Mancano ancora delle autorizzazione. E allora, tutto resta fermo. Sette giorni fa, il direttore generale del club azzurro, Alessandro Formisano, ha lanciato un grido d’allarme per i ritardi burocratici che non consentono al club di avviare i lavori per lo stadio di Fuorigrotta. Parola a cui sono seguite le repliche anche del sindaco De Magistris. Eppure, nonostante tutto sia pronto, manca ancora qualcosa: il cronoprogramma coordinato dal Comune e dal Napoli calcio prevede che i lavori debbano essere ultimati entro il 30 giugno.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
