Stratega lo è sempre stato. Ma nel cinema, quando fin da ragazzo seguiva lo zio Dino e cercava di carpire i segreti di quel mondo così affascinante quanto insidioso. Stratega nella produzione, e poi anche nella distribuzione.
Nel calcio, invece, De Laurentiis ha cominciato a diventarlo per gradi, a piccoli passi, step by step. Otto anni, però, sono bastati per comprendere taluni meccanismi di calcio mercato, evitare tranelli, ponderare le mosse. Oggi De Laurentiis è diventato un abile stratega anche nel mondo del pallone. Sa depistare e bluffare. Intervenire e defilarsi. Più che giocatore di poker, imprenditore astuto ed avveduto. «Jovetic? Non mi risulta sia nella lista della spesa del Napoli», dice, intervenendo a «Marte sport live» la rubrica della radio-partner del club. In realtà può essere anche un’affermazione veritiera quella di De Laurentiis. Nel momento in cui sta per innescarsi un’asta intorno a un calciatore pur apprezzato e stimato, il patron si defila. A lui le aste non sono mai piaciute. Specie nel calcio dove abbondano ancora millantatori e gente senza scrupoli. Jovetic non è nella lista della spesa del Napoli. O perlomeno al momento non lo è più. Come non lo era stato Quagliarella due anni fa e Inler l’estate scorsa. Tranne poi piombarsi su entrambi ed assicurarli a Mazzarri.
Chissà se avranno parlato anche di questo nel summit tenuto tra il presidente e Mazzarri all’atto di definire la strategia. E chissà quanto l’allenatore sia propenso a dare via libera ai giovani. Più verosimile che De Laurentiis voglia prendere tempo prima di mettere a segno il colpo da novanta. Riflettere. Non partecipare ad aste folli. Seguire alla lettera il fair play finanziario: «Platini ha tracciato una strada», aggiunge. Intanto aspetta di definire con il PSG gli ultimi dettagli del trasferimento di Lavezzi e concedere loro il privilegio dell’annuncio ufficiale la settimana prossima: «I dettagli sono riservati, dovesse accadere qualcosa ve lo sussurerò all’orecchio, lasciamo che le cose vadano come devono andare».
SUPERCOPPA – «Stiamo decidendo: c’è un’ipotesi per il 25 agosto che il signor Agnelli non ama ma che è ben vista da noi. E un’altra per l’11 agosto che non piace a noi. Non è detto che si debba giocare per forza in Cina. Possono anche prevalere interessi più importanti per noi e per loro e salta questa edizione». Da buon sportivo, De Laurentiis chiude con un augurio alla Nazionale: «Non solo a De Sanctis e Maggio ma a tutti i nostri calciatori va un in bocca al lupo per questo Europeo sperando che possa essere una piccola panacea per una Nazione che vive un momento difficile. E poi, credo moltissimo in Prandelli, persona di grande cultura e civiltà, gli auguro di avere grande successo».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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