De Laurentiis lo gela all’uscita della riunione di Lega. «Non capisco: perché dovrei avere con lui un faccia a faccia? C’è una clausola e conta solo questa». Niente chiarimento. Nessun colloquio, nessun confronto, nemmeno un caffè insieme per riparlare del suo contratto e del suo futuro. Il presidente del Napoli sbatte la porta: basta trattare Cavani come un figlio, ora è il momento di trattarlo per quello che è, ovvero un dipendente del Napoli.
Edi, da Belo Horizonte, ha provato a mandare segnali di distensione, più che altro per cercare di ammorbidire una posizione che giorno dopo giorno diventa sempre più esplosiva. «Oggi sono del Napoli, perché amo Napoli, è la mia città e il mio cuore è lì, ma mentre ero qui in Brasile ho sentito voci e cose non vere sul mio conto. Per questo, ora voglio parlare al più presto con il presidente De Laurentiis. Dobbiamo chiarirci, parleremo come si parla fra uomini, al più presto. Ho sempre rispettato la mia città e la mia squadra, chiarirò con il presidente».
Probabilmente il Napoli non se l’aspettava (non più, comunque), sicuramente adesso il Napoli lo aspetta. Non al varco, ma a Napoli. E il resto verrà, soprattutto alla luce delle prossime mosse dei procuratori dell’uruguaiano, dunque del giocatore. Una posizione societaria irremovibile: dura, si potrebbe dire, ma fondamentalmente è, anzitutto, una posizione tranquilla. «Esiste una clausola rescissoria. Quando ci sarà una squadra che metterà sul tavolo 63 milioni di euro noi non potremo sottrarci. Se ci sarà un’offerta bene, se invece questa offerta non ci dovesse essere Cavani resterà in Italia e Benitez, come tutto il Napoli, sarà felicissimo. Ma al momento posso dirvi che non ci è arrivata nessuna offerta. Solo il City aveva presentato una proposta, che abbiamo ritenuto essere inadeguata».
Il presidente punta i piedi. Ma sa bene, lui per primo, che la situazione è in evoluzione, con il club di Abramovich che affila le armi e prepara l’assalto. Il Chelsea ha raggiunto l’accordo con Cavani: cifre faraoniche, 8,5 milioni all’anno per i prossimi cinque anni. Quasi il doppio di quello che ha guadagnato a Napoli nell’ultima stagione. In più, c’è il contratto con una multinazionale dell’abbigliamento già pronto ad essere firmato. Cavani vorrebbe da De Laurentiis uno sconto, nel faccia a faccia vorrebbe chiedere di abbassare le pretese. Lo voleva fare anche prima, quando nei suoi sogni c’era il Real Madrid. Cavani da due mesi ha fatto di tutto per andare al Real e invece proprio la società madrilena si è tirata indietro, evidentemente non troppo convinta dell’affare, soprattutto dei costi dell’affare, quando tutto sembrava in via di definizione.
Così il fortissimo desiderio di Edi («Ho un grande sogno fin da piccolo: giocare nel Real») rimarrà una pia speranza. Almeno per ora, anche se dalla Spagna nessuno crede in una riapertura delle trattative. Qui è contato molto il ruolo di Bronzetti: ha spiegato a Florentino Perez che far cambiare idea a De Laurentiis non è facile e che non venderà Cavani a una cifra inferiore ai 63 milioni. Resta il Chelsea. E Mourinho che ha preparato nei dettagli l’assalto: Benitez accetterebbe -sia pure a malincuore- una contropartita tecnica. Ma De Laurentiis non cederà di un millimetro. Perché non ha più nessuna voglia di coccolare l’ingrato bimbo nella culla.
Fonte: Il Mattino.
La Redazione.
D.G.
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