Aurelio De Laurentis, presidente del Napoli, è intervenuto nel corso di “Deejay Football Club” in onda sulle frequenze di Radio Deejay. Ecco quanto sottolineato dalla Redazione di IamNaples.it:
“I campioni si possono creare in casa come fanno Bayern e Borussia? Ci sono due tendenze, il Borussia fa il mio stesso ragionamento e si crea in casa i campioni, non bisogna però farsi prendere dalle pressioni della piazza, ci vuole tempo e pazienza. Il Bayern prende il meglio che può, lo usa e lo cede dopo tre anni anche per una questione di motivazioni. Il Bayern vuole essere sempre al top. Europa League? I tifosi vogliono competere sempre, la competizione non porta soldi ma ne fa spendere molti. La Champions interessa a tutti e porta più soldi che sono però gestiti dalla Uefa. Se gestissimo noi la competizione, potremmo quadruplicare le entrate. L’Europa League, che non è interessante per i media e nemmeno per i tifosi che non affollano gli stadi, cancelliamola dato che rovina i campionati nazionali e non porta proventi in termini di denaro. Rilanciamo la Champions aumentando il numero delle squadre, magari creando più gironi e facendo qualificare sei-sette squadre per campionato. Non credo che se noi riducessimo la A da 20 a 16 squadre, aumentando le partite internazionali creando un vero campionato europeo, faremmo il male dei tifosi. Manca una uniformità legislativa, ci sono troppe differenze tra calcio spagnolo, inglese, tedesco, francese ed italiano. Nei campionati prenderemmo degli sparring partner che per la legge Melandri, una che ha ucciso cinema e calcio. Bisogna far la gavetta prima di cimentarsi nei vari lavori, bisogna studiare a fondo ogni questione prima di parlare. Sto aspettando il prossimo Ministro ai Beni Culturali, l’Italia potrebbe cambiare da così a così se venissero messi dei manager capaci nei posti che contano. Non c’è nessun giocatore che da solo garantisce l’approdo in Champions League. Se si vedono i capocannonieri di ogni campionato, non sempre chi ce l’ha vince lo scudetto. Non è matematico. Voglio vedere Guardiola come cambierà il Bayern Monaco con la sua cultura sportiva della cantera, ha sviluppato moltissimo il centrocampo con il quale ammazzava ogni attacco avversario. Il nostro problema è che non si può giocare sempre nello stesso modo. Mazzarri? Gli farei anche un contratto triennale. Ci siamo conosciuti tanto, abbiamo due modi diversi di concepire il calcio: lui viene dal passato e porta con séla cultura del passato, io invece ci sono da pochi anni e sono sempre propenso alle novità. Mi dice sempre ‘Non vuole vincere lo scudetto? Me lo dica, così imposto la squadra sui giovani’. E’ una persona leale, difficile da trovare nel mondo del calcio”.
La Redazione
R.D.G.
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