Yes we can: perché la matematica non è un’opinione da far affogare nell’amarezza d’un mese terribile, con il fumo acre di Londra che ancora lascia lacrimare l’anima. Si può fare: perché tre per sei fa ancora diciotto punti da (possibile) Champions e pure perché, strano ma vero, nel calcio due più due non sempre fa quattro, ma un pieno d’ottimismo da sorbire tutto d’un fiato, lasciandosi alle spalle l’Atalanta e quel senso vago della felicità perduta. «Ragazzi, rialziamoci e basta parlare e pensare sempre al Chelsea e a quel torneo favoloso divenuto ora una scusa per qualche brutta prestazione in campionato. Abbiamo giocato e superato il girone della morte e ora stiamo perdendo in maniera incredibile con squadre – e lo dico con rispetto – provinciali. Non vorrei che vi deprimeste e contro l’Atalanta eravate mutilati dentro. Ma Napoli è una città che sorride: e poi non è successo nulla di irreparabile, solo Roma e Inter sono riuscite a vincere. E restano sei partite…».
SMILE – Da Napoli a Milano e poi, al volo, a Castelvolturno: il giro d’Italia che Aurelio De Laurentiis affronta in dieci ore è una mozione d’affetto da esprimere in un faccia a faccia rassicurante, una spruzzata di serenità e comprensione da inviare in diretta a quella squadra piegatasi su se stessa a Stamford Brdige a da quel dì mai più riemersa dalla malinconia. Le cinque e mezza de la tarde: è l’ora della sveglia, d’un appuntamento «tra amici, non tra presidente e calciatori; un discorso tra colleghi di diversa tipologia», lo scambio d’opinioni sul mese più terribile del triennio con Mazzarri. «Abbiamo chiacchierato, ho fatto un brevissimo discorso a ragazzi che sono qui con me, con noi, da quattro, cinque, persino otto anni. E qualcuno s’è anche messo a ridere: vuol dire che in loro c’è ancora dello spirito; e c’è pure in Mazzarri, che buon toscano ne ha: ed io con lui sono in buone mani».
TIFOSI STRAORDINARI – Il passato non ritorna e il De Laurentiis che nello spogliatoio dispensa pillole di saggezza al «suo» Napoli ha già cancellato l’1-3 con l’Atalanta e le sconfitte con la Lazio e con la Juventus: dopodomani è un altro giorno e sarà il momento buono per restituire pure ai tifosi un pizzico di fiducia nel futuro: «E’ chiaro che quando si perde una partita si fischia. Ma i nostri sostenitori sono straordinari e sono sempre con la squadra. E’ chiaro che vogliono vincere e le possibilità per me restano intatte, come sottolinea la classifica: la Roma ci ha superato, vero; e l’Inter è al nostro fianco; ma altro non è cambiato, le distanze dal terzo posto restano invariate e comunque vanno giocate altre sei partite».
GIU’ LE MANI DAI TENORI – L’oro di Napoli è comunque lì che brilla, pur nell’oscurità del momento, con il carico dei successi recenti, con le soddisfazioni che scacciano via qualsiasi cattivo pensiero d’un mercato sempre vivo e reso «incandescente» dinnanzi al microfono di Sky dalle ambizioni di De Laurentiis: «Si può aggiungere qualcosa per un Napoli ancora più grande, sicuramente freschezza ed esperienza. E comunque, da qui non si muoverà nessuno: soltanto Lavezzi ha una clausola rescissoria di trentadue milioni di euro, e può dunque decidere se trasferirsi in Russia, nella steppa, o stare qui. Bisogna capire se uno lavora soprattutto per soldi. Io lo faccio per altro…».
IO E MAZZARRI – E allora, diciamoci tutto, senza negarsi nulla, evitando dribbling dialettici, intrufolandosi nel cuore di qualsiasi quesito, sviscerando il Napoli dalla testa ai piedi e infilando in questa seduta analitica la verità, tutta la verità, esclusivamente la verità pure su Mazzarri e sul destino d’una panchina resa solida da un contratto sino al 2013, che però è sempre un pezzo di carta: «Tra me e lui c’è sintonia, c’è una simpatica intesa, sembriamo sempre imbronciati e in realtà siamo sistematicamente sul pezzo, ognuno pensando alle difficoltà rappresentate dai rispettivi ruoli».
GRAZIE MICHEL – Lecce è sull’uscio e quel velo di tristezza allungato dall’Atalanta nell’ultima notte del san Paolo è rimosso con un “coup de théâtre ” che in realtà è una carineria, una carezza paterna riservata da De Laurentiis al «suo» Napoli: «Sono ottimista per natura ed ai ragazzi dico di reagire. Qui abbiamo idee, energie, siamo intenzionati a seguire le indicazioni di Platini e non è facile. Ma è bello scoprire che Platini stia pensando ad un grande campionato europeo: probabilmente la serie A va portata a sedici squadre ma con una Champions del genere si renderebbero attivi i tifosi di tutto il mondo. E comunque ora pensiamo alle prossime sei gare». Yes we can…
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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