«Per lo scudetto sarà sfida a tre, ma spero si aggiungano anche Inter e Fiorentina», ha dichiarato, da Los Angeles, il presidente De Laurentiis nel corso di «Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco», il talk show sportivo di Italia Uno, condotto da Pierluigi Pardo. Il presidente azzurro è già in clima partita, si avvicina sempre più il big match di venerdì sera contro la Roma, una partita scudetto tra le squadre al primo e al secondo posto in classifica, le squadre che hanno espresso il miglior calcio nelle prime sette giornate di campionato. «Sarà una sfida che credo verrà vista da un miliardo di persone in tutto il mondo. Il Napoli non ha mai avuto paura di nessuno e mai dovrà averla, perché abbiamo un grandissimo allenatore e dei grandissimi giocatori: siamo in grado di giocarcela contro chiunque a testa alta». E anche lui la vedrà in Tv dagli Stati Uniti, dove è impegnato per motivi cinematografici. La considerazione sullo scudetto. «Sarà una sfida a tre, ma speriamo che si aggiunga qualche altra, come l’Inter o la Fiorentina: sarà un campionato che farà parlare molto di sé, vedremo chi alla lunga avrà la resistenza maggiore».
De Laurentiis ha parlato anche delle tifoserie e dei cori allo stadio, dopo le ultime vicende legate ai tifosi del Milan per i cori di discriminazione territoriale: «Nelle tifoserie ci sono sempre della frange che non rappresentano i veri tifosi, questo è un problema vecchio che non è mai stato risolto in Italia. È un problema del governo, credo che il Ministero degli Interni si sia dotato di strumenti momentanei, per tamponare il problema, e lo ha fatto bene negli ultimi dieci anni, ma secondo me bisognerebbe sempre educare e mai reprimere. Se io fossi il Ministero aprirei un tavolo con Lega e Figc, dove in dieci giorni si deve trovare la soluzione». De Laurentiis parla di Castelvolturno e del San Paolo. «A Castelvolturno stiamo cercando di creare la vera casa del Napoli: c’è in animo di aumentare i campi di allenamento e più spogliatoi, anche per il settore giovanile. Per quanto riguarda lo stadio, dovrebbe essere il San Paolo, però dipende molto dalle autorità locali, che forse non hanno ancora capito che una cosa importante per la crescita di un club calcistico è avere la proprietà dello stadio».
E De Laurentiis, in collegamento da Los Angeles, ha parlato del San Paolo anche al Processo di Lunedì di Enrico Varriale su Rai Sport. E ne è nato un vivace siparietto con il sindaco de Magistris in collegamento da Napoli. «L’accordo sul San Paolo si farà se il Comune deciderà di cedere l’impianto- ha detto il presidente- devo sempre ricordarmi che il sindaco di Napoli, come tutti i sindaci, non è un manager ma un politico, quindi capisce poco di numeri, fuori da quelli che sono i suoi bilanci. Io le situazioni le affronto in maniera pragmatica. L’unico ente che può investire per lo stadio è il Napoli: sono molto pragmatico. La crescita di un club passa attraverso un proprio stadio, vogliamo farlo al San Paolo, altrimenti lo faremo da un’altra parte». La risposta del sindaco de Magistris. «Sono intenzionato a trovare un accordo. I sindaci hanno dei bilanci da quadrare e sono numeri anche più complicati di quelli dei manager. Dico sempre che il San Paolo è lo stadio dei napoletani, dovrebbe essere un stadio vivibile ogni giorno, non solo ogni due settimane».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
G.D.S.
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