«Vorremmo vincere tutto, finchè sarà possibile. Ma non sempre lo si può fare e allora dico che siamo contenti di quanto sta ottenendo la squadra insieme al suo tecnico. Contenti di poter arrivare in finale di Coppa Italia e magari vincere un primo trofeo. E poi vogliamo giocarcela in Champions League, penso al Chelsea adesso, e infine provare ad entrare nei primi cinque posti della classifica».
Aurelio De Laurentiis gioca d’anticipo, arriva per primo in sala stampa e comincia ad esternare la sua soddisfazione ma anche il suo disappunto per come una parte della città si pone nei confronti del club: «Noi stiamo lavorando per fare un Napoli sempre più forte ma a volte sento certe negatività in giro che poi si trasmettono sui giocatori e anche sul lavoro dell’allenatore. Non va bene così. La squadra è forte e lo ha dimostrato anche contro l’Inter. Si esalta contro le grandi? No, il problema vero è che andrebbero riviste le regole e fare un campionato con squadre di un certo livello. In Italia ci perdiamo nei campanili. Io sono soddisfatto di come la squadra sta crescendo. Non si può vincere sempre ed ovunque. E i calciatori non possono andare sempre a mille. Può capitare quanche giornata no, l’importante è che i valori restino e nei momenti cruciali vengano fuori. E il Napoli non ha mai fallito le occasioni che contano».
Il presidente respinge ogni ipotesi su un futuro riassetto sociatario: «Bigon ha la mia piena fiducia e lo staff che sta lavorando per il Napoli non si tocca. A noi piace essere pratici, essenziali, innovativi. E soprattutto lavorare per i nostri tifosi che sono i nostri committenti principali. Tutti a chiedere ancora acquisti mentre abbiamo già preso un giocatore come Vargas, siamo in un periodo di recessione e non si sa da che parte andremo. Io direi di seguire con passione il lavoro di questi ragazzi che non smettono mai di regalarci bei momenti di calcio. Lasciamoli crescere e maturare. Ora siamo in semifinale di Coppa Italia, dopo aver eliminato una signora squadra con dei signori calciatori. Vincere questo trofeo è un nostro obiettivo, ci proveremo. Tra l’altro ci lascerebbe anche una finestra aperta per l’Europa. Poi vedremo cosa si può fare in Champions. Ma i miei obiettivi sono gli stessi di Mazzarri, tra noi c’è piena sintonia, entrambi vorremmo vincere tutto ma sappiamo che non sarà possibile»
De Laurentiis vorrebbe cambiare le regole ma sa che è un discorso lungo e difficile: «Voi prendete il Sassuolo in B. Ha grandi finanziatori alle spalle, magari arriverà in serie A e poi quando questi andranno via cosa resterà? Qui a Napoli dovreste essere contenti che al timone del club sono arrivato io con i miei collaboratori per lavorare e cercare di attrezzare una squadra sempre più competitiva. Invece sento sempre gente che disapprova, che non è contenta, che vorrebbe chissà cosa. E pensare che in questa città l’unica cosa che funziona è il calcio. Invito tutti a restare uniti e a creare quel clima di serenità intorno ai calciatori perché di soddisfazioni ne dovranno arrivare ancora tante».
De Laurentiis va via con il sorriso sulle labbra. E ringrazia i trentamila accorsi al San Paolo: «Noi siamo qua per loro e questa vittoria va dedicata a chi ama questa squadra e questi colori e che non non hanno mai smesso di incitarci».
Fonte: Corriere dello Sport
La Redazione
A.S.
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