Ora che l’incontro della verità si avvicina, De Laurentiis mette i guantoni. Ovvio, lo s’intende dalla sue parole di ieri, non ha ancora perso la pazienza. E soprattutto la speranza di trattenere Mazzarri a Napoli. «Fosse per me gli fare firmare un nuovo contratto triennale», ha spiegato forse per lusingarlo ancor di più durante un’intervista a Radio Deejay poco prima di andare a pranzo con l’amico-presidente del Pescara, Sebastiani.
A sera tardi, poco dopo le 23, il tecnico gli replica. Garbato. «Io non ho ancora deciso che cosa farò il prossimo anno. Prima di parlare con lui devo parlare con me stesso… Dipende soltanto da me, da quello che vorrò fare io: lui non potrà farci nulla». Non si sbottona e i suoi tentennamenti contrattuali non sono ancora la goccia nel vaso, ma è chiaro che ci siamo quasi. Il patron azzurro svela – si fa per dire, perché ormai è cosa arcinota – il nodo della questione: «Ci siamo conosciuti tanto bene in questi anni, io lo stimo perché è una persona per bene. Ma vediamo il calcio in maniera diversa: lui viene dal passato e vede il calcio come un uomo del passato. Io no, amo le novità».
Non è una rottura, è un chiarimento di quello che già si sa. E il presidente lo sottolinea. «Mazzarri mi dice sempre: “Mi dica che non vuole vincere lo scudetto e allora io imposto la squadra sui giovani”. Ma ora spero che vedendo il successo del Borussia Dortmund cambi idea». Mazzarri non ha una gran voglia di ribattere: ha il secondo posto a portata di mano e il 3-0 di Pescara lo rende di buon umore. «Le parole del presidente mi fanno molto piacere, così come mi fa piacere il fatto che continui ad attendere una mia risposta. Vuol dire che qui, in quattro anni, ho lavorato bene ed è stato molto apprezzato il mio impegno. Chissà, forse mi merito quest’attesa… Chiaro che devo decidere: se il presidente avrà ancora pazienza, conoscerà la mia risposta. Io credo che con la mia scelta di arrivare a scadenza, ho motivato ancor di più questo gruppo».
Fra presidente e allenatore del Napoli non è in atto alcun braccio di ferro. E i due questo si diranno, quando il secondo posto sarà in cassaforte. La firma però non può essere un atto formale, perché si tratta di trovare un’intesa non su un modulo della Lega, ma su un progetto. Non serve prolungare l’accordo per dare a De Laurentiis quelle certezze che lui già ha; è necessario, invece, sedersi per mettere a fuoco un progetto almeno triennale che rappresenti il terzo momento della ristrutturazione tecnica del club, dopo il ritorno in serie A. De Laurentiis spiega chiaramente quello che ha in mente: «Ci sono due tendenze. Il Borussia adotta un po’ la mia stessa filosofia. Il Bayern Monaco invece prende il meglio che può, lo usa e poi dopo due-tre anni cambia».
Dunque, Mazzarri è avvertito: la politica societaria non è cambiata e il prossimo mercato sarà in linea con le caratteristiche della presidente De Laurentiis. Dunque, qualche fuoco d’artificio sì, ma senza follie. E soprattutto senza alzare troppo l’asticella del tetto d’ingaggio complessivo. Comunque vada a finire la stagione, però il tecnico di San Vincenzo ha dimostrato al produttore cinematografico di essere cresciuto insieme con la squadra, che in questi anni ha dimostrato di avere totalmente in mano, arrivando a conoscerne tutti i segreti.
Il patron azzurro, che ha sempre difeso il tecnico anche nei pochi momenti complicati della stagione, appare ammirato più ancora che dalle vittorie, proprio dalla padronanza con la quale Mazzarri guida la monoposto-Napoli. I tifosi, a questo punto, attendono una risposta. E intanto De Laurentiis si gode il successo di Pescara: «Bravi ragazzi, non si accontentano mai. Complimenti a Pandev, Inler e Dzemaili».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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