FIRENZE – Un clic, un tweet, un mondo che va in diretta o in differita: però è live, vivo, registrato e memorizzato. E’ il calcio (mica soltanto quello) osservato dal buco della serratura ultramoderna: un telefonino o una di quelle diavolerie che i ragazzini maneggiano con destrezza – come Higuain fa con il pallone – e ciak, si vira verso un caos mediatico che scoppia all’improvviso, alle dieci del mattino d’un mercoledì specialissimo. Si gioca, c’è campionato, ma c’è sempre tempo per qualche divagazione. « Quello str…di Cannavaro ». I fatti separati dalle opinioni sono riassumibili (velocemente) su Internet, facendosi un giretto, solcando i marosi del Terzo Millenio, prima di archiviare un cosiddetto incidente diplomatico che De Laurentiis riduce gag: « Mi sorprende che vengano prese seriamente battute fatte in chiaro momento goliardico. Anche con Paolo mi sono fatto quattro risate ».
WEB IMPAZZITO – E nel video che impazza sul web, mentre il presidente risponde ai tifosi al termine del suo intervento all’Università Luiss, si racchiude il tormentone della mattinata, che fa da apripista alla vigilia della serata a Firenze: « Ma ti pare che arriva Higuain e quello str…di Cannavaro che fa? Piglia una barca, senza fattura, pagata in nero, lo porta a Capri e lo fa cadere pure dagli scogli… ».
E’ quando si scatena il mondo virtuale, tutto rischia di diventare realmente – e maledettamente – ingovernabile: ma l’equivoco nasce e muore in un attimo, il tempo necessario per scherzarci su e lasciare che il video resti in onda e però navigando a distanza, con il sorriso che archivia qualsiasi rischio d’equivoco. Era una battuta e come tale deve essere presa e archiviata. Poi c’è solo la partita. E la grande vittoria di Firenze.
VIVA DIEGO – I titoli di coda scivolano via frettolosamente, mentre si sovrappongono quelli di testa di un amore ritrovato in un 30 ottobre che per Napoli è una sorta di festa patronale: Diego Armando Maradona compie 53 anni e il Napoli, che cerchia quella data in azzurro, gli invia gli auguri con tanto di firma di Aurelio De Laurentiis, che cinguetta con slancio. « Sono 53 anni di storia importante. Ne verranno altri altrettanto importanti ».
E’ lì che riparte un dialogo a distanza, apparso raffreddato da una frase di Maradona in televisione (« allenare il Napoli? Finché c’è De Laurentiis non credo, lui non mi vuole…. ») e invece scaldato da quel tweet che viene accolto da Dubai con l’entusiasmo mostrato nella risposta articolata: « Caro Presidente De Laurentiis la ringrazio di cuore per questo bel messaggio e spero presto di poter abbracciare Napoli come merita. Se posso, intanto, le chiedo un regalo, non solo per me ma per i nostri fratelli napoletani: faccia ogni sforzo per regalarci altri successi, perché la mia gioia è quella della nostra gente ed i trionfi della bandiera azzurra ».
Ai tanti messaggi di auguri si può e si deve aggiungere un altro tweet di un giorno speciale. Sul profilo del Napoli calcio è stato scritto per fargli fare il giro del mondo mediatico: «Il 30 ottobre è sempre un giorno speciale. Auguri a una leggenda del calcio».
LETTERA APERTA – Ed è così che il passato ricompare prepotentemente, attraverso quel messaggio di Maradona che diviene una sorta di lettera aperta o, meglio ancora, un viaggio malinconico nei ricordi di un Maradona che sprigiona i sentimenti attraverso un linguaggio da tenerissimo tifoso: « La città e i napoletani, sparsi nel mondo, meritano ogni soddisfazione. Buona vita a lei e in bocca al lupo a tutti i miei amici che indossano la maglia azzurra e si battono come leoni per il Napoli. Grazie presidente, si ricordi che la Storia di Napoli sarà sempre importante e il più bel dono, per me, sarebbero i successi di quella casacca azzurra come ai tempi di Maradona, che vi è sempre vicino ».
Vicini, vicini: come mai prima del 30 ottobre del 2013
Fonte: Corriere dello Sport
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