Ha scelto la Campania per la sua prima ufficiale. E il presidente del Coni Giovanni Malagò ha voluto al suo fianco i massimi esponenti dello sport regionale per illustrare nella sede del Circolo Canottieri Irno di Salerno il nuovo modello di fare sport in Italia. «Non chiamatemi grillino, ma semplicemente rappresentiamo una novità in questo mondo», dice sorridendo l’imprenditore romano. «La Campania è stata la regione che maggiormente mi ha sostenuto», dice Malagò. La riconoscenza del massimo dirigente dello sport nazionale si evidenzia anche nella presenza marcata di campani nell’esecutivo del Coni. È il caso del napoletano Luciano Buonfiglio e del salernitano Nello Talento, mentre hanno origini napoletane anche il vice presidente nazionale Franco Chimenti e il segretario generale Roberto Fabbricini, senza dimenticare la presenza nel consiglio nazionale del salernitano Giampiero Pastore, due medaglie olimpiche nella scherma conquistate in carriera, e di altri presidenti federali. «Ora lo sport va modernizzato con idee nuove, ricordandosi del passato ma pensando al futuro – puntualizza Malagò – In che modo? Dallo Stato riceviamo 411 milioni di euro da dividere tra federazioni e discipline associate. Adesso bisogna trovare il modo giusto per ripartirli ma lo sport deve trovare nuove risorse, che siano aggiuntive e non sostitutive. Lo sport deve iniziare a produrre. Muove circa 45 miliardi di euro ma rappresenta una quota minima del prodotto interno lordo. E questa non è un’incongruenza ma un’ingiustizia. Non bisogna essere passivi ma determinati perché ci sono potenzialità inespresse e un sistema sportivo da rivedere, si fonda su tre capisaldi: società, territorio e volontari. E questi ultimi non possono solo dare ma devono anche ricevere».
E poi ci sono da affrontare altri problemi. «Il doping non è mai stato sottovalutato – aggiunge il presidente del Coni – I vertici sono sempre stati sensibili ma il problema, oltre che di risorse, è anche culturale perché gli insegnanti non devono essere dei cattivi maestri. Le scommesse? Esistono in tutto il mondo e non devono essere sinonimo di malaffare. Chiunque è padrone di scommettere ma non è legittimato a farlo in modo illegale ed il tema è riportare la gente su questi presupposti». Tra gli obiettivi di Malagò anche quello di far convivere nel migliore dei modi la Figc con le altre federazioni. «Bisogna estirpare da questo mondo quei messaggi sbagliati che il calcio ha trasmesso ai tifosi ed all’opinione pubblica. E in questo senso il calcio può attingere da quelle discipline meno popolari che hanno in determinati valori la loro base». Tra i principali sostenitori di Malagò c’è anche il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentis, che ha subito elogiato Malagò ed il suo impegno. «E lo ringrazio pubblicamente per la stima che mi ha sempre manifestato anche attraverso un messaggio sul sito internet della società nel giorno della mia elezione – ricorda il presidente del Coni – Con lui ci sono rapporti di amicizia sinceri. In questi anni Aurelio ha fatto tanto per il Napoli. È un dirigente illuminato e non posso che augurargli il meglio».
Lo sport campano, infine, si prepara ad una prima importante svolta. «Con Malagò inizia un nuovo percorso – dice Cosimo Sibilia, presidente regionale del Coni – Il problema delle strutture è uno dei più gravi in un territorio che ha molti talenti ma proveremo a risolverlo anche attraverso l’attuazione di una nuova legge regionale che presto sarà varata».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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