Aurelio De Laurentiis lo ha fatto ancora. Un nuovo proclama dopo quelli degli anni scorsi. E in particolar modo 12 mesi dopo quella famosa frase: “Voglio lottare per lo scudetto senza se e senza ma, costruiremo una squadra competitiva”. Allora lo scenario era il teatro di Dimaro. Oggi, a distanza di un anno la storia si ripete, stavolta allo stadio di Carciato: “Abbiamo messo due volte il tricolore della Coppa Italia, adesso vedremo di fare il resto” (clicca qui per il video). Nonostante un’annata che sembrava poter fungere da lezione al patron in primis, che a Doha ammise di aver sbagliato a parlare di scudetto in estate.
La piazza non ha risposto col solito entusiasmo al ritiro estivo. Spalti affollati ma non gremiti questa mattina. Testimonianza di come ci sia una certa disaffezione intorno a questa società. Un segnale non raccolto dal patron. Una schiera di tifosi, invece, sembra abbiano già dimenticato il quinto posto di quest’anno e il mancato accesso alla Champions League. Applausi e chi non salta è juventino, questa la risposta di alcuni tifosi presenti a Dimaro per la presentazione della nuova maglia azzurra. In bello stile, certo. Proprio come piace a De Laurentiis, a suo agio davanti alla platea e con un microfono in mano.
L’anno scorso non mancò il solito affondo al traditore di turno (clicca qui per il video). In questo caso Walter Mazzarri, colpevole di chiedere al presidente di non dichiarare degli obiettivi per non creare aspettative troppo alte e difficili da soddisfare. Forse anche per i mezzi, per il progetto e per un mercato di una società non all’altezza di certi proclami. In effetti, a suo tempo, Mazzarri volava basso, così come oggi vola basso Maurizio Sarri: “Vincere è difficile in tutte le categorie, lavoreremo per essere competitivi e grazie a voi ce la faremo”. Ha dichiarato dimostrando di aver già capito la personalità di questo presidente.
Stoccata diretta a Mazzarri, stoccata indiretta a Rafa Benitez, l’altro traditore al pari del suo predecessore e dei vari Cavani, Lavezzi, Quagliarella. De Laurentiis ha infatti dichiarato: “Sarri è qui per vincere, la maglia con lui finalmente si suderà”. Una stoccata ad un allenatore che in due anni ha vinto due trofei. Un tecnico che sicuramente ha le sue colpe per alcune partite giocate sotto ritmo nella stagione scorsa. Ma da parte del presidente non c’è mai stata un’ammissione di colpa, un passo indietro che potesse far capire all’ambiente la consapevolezza di non essere infallibile. Oppure un intervento a stagione in corso che potesse cambiare le sorti di un campionato. Non basta scendere in campo e imporre il ritiro.
Ora ci sarebbe da chiedersi: perchè il contratto di un solo anno all’allenatore che è qui per vincere. Con l’arrivo di Maurizio Sarri e in linea con un mercato intelligente e mirato condotto dal nuovo ds Cristiano Giuntoli, sembrava si potesse puntare su un profilo basso. Una via che poteva condurre il Napoli verso una stagione che col tempo poteva rivelarsi entusiasmante. Non è stato così. De Laurentiis, conscio dei limiti di diversa natura della sua società, parla apertamente del sogno tricolore. Ancora una volta. Alcuni tifosi, quelli con la memoria corta lo seguono e applaudono, ma non sarebbe giunta l’ora di farsi delle domande? Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
A cura di Stefano D’Angelo
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