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De Laurentiis insiste: «Spostare le gare dopo le nazionali»

Insiste, perché certe cose non le dice mai per caso o sull’onda dell’emotività del momento, credendo fortemente nella necessità di rinnovare il calcio. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, è tornato ieri, tramite Twitter, su un argomento a lui caro. «Dobbiamo imporre un automatismo per cui il prossimo anno, in certi casi, le partite siano spostate per non falsare i campionati». Il patron vorrebbe che si studiasse un calendario che valuti le esigenze delle squadre di club, come il Napoli, impegnate nel raggiungimento di obiettivi importanti. Il presidente non ha condiviso la recente gestione del calendario delle partite delle nazionali, che ha costretto Mazzarri a preparare la gara di Torino senza due calciatori infortunatisi con le rispettive selezioni (De Sanctis e Campagnaro), o con altri in condizioni precarie perchè rientrati in ritardo (Cavani). Lo aveva già detto sabato a Radio Marte: «Poiché non possiamo negare i giocatori a Fifa e Uefa, avremmo dovuto spostare le partite a Pasqua o a Pasquetta, come succede in Francia, Inghilterra, Spagna e Germania. Sono deluso dal lavoro della mia Lega, che dovrebbe essere la mia casa. Non c’è gente che utilizza il cervello, dovremmo cacciare tutti ed assumere persone nuove. Non mi ritrovo in questo mondo del calcio, mollerei tutto».
Organizzare meglio i calendari e regolare il rapporto con le nazionali sono suoi vecchi pallini. Tenendo fede alla promessa di interagire con i suoi follower (sono 14.700) attraverso il suo profilo account @ADeLaurentiis, ha anche replicato a chi gli ha ricordato l’impossibilità del rinvio delle gare di sabato, per gli impegni in Champions ed Europa League. «Lo sapevo, mi riferivo alle squadre che non avrebbero giocato in Europa, come Napoli e Milan». Del resto il duello per la conquista della qualificazione diretta in Champions è troppo importante per non valutare questi dettagli. Tuttavia De Laurentiis da sempre si impegna per vendere meglio il prodotto calcio, per tutelare maggiormente gli interessi dei club e quindi per favorire la crescita del football made in Italy. Gestire diversamente i nazionali, mandando i giovani talenti a giocare le amichevoli, è un altro suo cavallo di battaglia, come lo è stato quello di ottenere rimborsi assicurativi da Fifa e Uefa per l’utilizzo e/o in caso di infortuni dei calciatori. Lo ha ribadito alla Figc anche a ottobre scorso, prima del match con la Juventus e lo ha fatto presente più volte ai vertici della Fifa.

Fonte: Il Mattino

La Redazione

M.V.

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