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De Laurentiis: «Il Pocho tornerà». Poi insulti e minacce ai giornalisti

Il patron del Napoli molto nervoso per un probabile ritocco dell’ingaggio del Matador

La storia del robusto aumento dello stipendio preteso dai manager di Cavani, ritoccato al rialzo appena 12 mesi, Aurelio De Laurentiis non riesce a mandarla giù. Non concepisce che in presenza di un contratto, tutto va sempre ridiscusso a ogni fine stagione.
E ieri dopo aver speso parole dolci su Lavezzi, auspicando il ritorno ed annunciato una serie di amichevoli estive da disputare prima della Supercoppa, ha scoccato il suo dardo davanti alla selva di microfoni e telecamere all’ingresso della sede della Lega di A, di via Rossellini a Milano. «Cavani? I giornalisti del calcio sono dei gran cafoni perché sono interessati solo ai soldi», esplode De Laurentiis. «Non si permetta», ha replicato uno dei giornalisti presenti. Il patron ha affondato: «Mi permetto e le metto anche le mani addosso se continua. Perché nella vita non si può parlare solo di soldi, noi del cinema siamo dei gran signori perché non si dirà mai quanto guadagnano nei contratti Brad Pitt e Angelina Jolie. Invece a voi interessa soltanto sapere quanto guadagna un calciatore e così fate sempre innalzare i costi».
La botta, destinata a infuocare un’estate fin troppo tiepida, ha scatenato la reazione dell’Ussi che ha chiesto «un serio intervento delle istituzioni calcistiche per evitare il ripetersi di episodi del genere che offendono la categoria dei giornalisti e screditano l’intero mondo del calcio».
Aurelio De Laurentiis non è nuovo agli exploit: lo scorso anno, al varo dei campionati, ha trasformato la paludata cerimonia di varo del campionato di serie A in uno show abbandonando la sala inferocito a bordo di uno scooter: urlando: «Siete delle merde, voglio tornare a fare cinema».
Fin qui le esternazioni, poi le notizie per i tifosi. Ieri, parlando a Radio Marte, il patron ha illustrato nei dettagli il programma estivo del Napoli, comprensivo di alcune amichevoli di lusso e di un delizioso torneo in Cina alla vigilia della Supercoppa (a proposito, è ufficiale: si gioca l’11 agosto senza slittamento al giorno dopo come paventato nelle ultime ore). De Laurentiis: «Il 20 luglio in Trentino giocheremo contro il Bayern Monaco e devolveremo parte dell’incasso ai terremotati dell’Emilia poi il 28 luglio affronteremo il Bayer Leverkusen al San Paolo, e il primo agosto, sempre a Napoli, giocheremo contro il Bordeaux. Poi partiremo per la Cina, dove parteciperemo a un nuovo torneo, la Dragon Cup, con Shanghai e Pechino. Dopo la Supercoppa il 19 agosto affronteremo l’Olympiacos al San Paolo». De Laurentiis fa poi sapere che sarà al fianco della squadra, nel ritiro di Dimaro per una settimana (dal 15 al 21 luglio) prima di partire per gli Usa.
In questa concitata giornata ha trovato anche il tempo per parlare di Lavezzi e del suo approdo al Paris Saint-Germain: «Ci siamo parlati a lungo e non ci perderemo di vista». Prosegue: «Mi aveva chiesto la scorsa estate di andar via e io ho mantenuto la promessa». Sorprende tutti con una frase enigmatica. «Tra due o tre anni sempre a Napoli ritornerà (al Psg ha firmato un quadriennale, ndr). Il Pocho è il Pocho. Sarebbe riduttivo raccontarlo, Di Lavezzi mi rimane la sua grande spavalderia di matrice ispanica, un po’ Don Chisciotte. Si racconta da solo, è una persona piena di verve e di cuore. Ho sempre ammirato la sua iniziativa con i bambini dell’Ansur. Lo sosterrò sempre. Per me è come se non fosse andato via un figlio che vuole fare la sua esperienza. Gli auguro una stagione proficua». Sul mercato ribadisce: «Abbiamo già fatto i colpi Insigne e Pandev. Poi c’è Vargas che Mazzarri ha voluto tutelare e ora vedremo il suo valore. Per cui loro, insieme con Cavani ed Hamsik, rappresentano un attacco di assoluto valore». 

Fonte: Il Mattino

La Redazione

P.S.

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