Dispiaciuto? Sì, ma col cuore gonfio di speranza e di orgoglio. «Questa è una di quelle sconfitte che valgono quanto una vittoria». Aurelio De Laurentiis non ha dubbi, è pacato ma fermo quando legge la gara dell’Allianz Arena. «Non bisogna chiedere l’impossibile: quello possono farlo santi, noi facciamo il possibile e anzi considerando che il programma era di arrivare al top in tre quinquenni, essendo al terzo anno del secondo lustro, direi che il livello raggiunto è importante già adesso». Messaggio in codice a chi reclama altri acquisti per allungare la panchina? «Vede, ci si rimprovera di far giocare sempre gli stessi atleti poi capita che Cannavaro è out e al suo posto gioca una presunta seconda linea. Che a Monaco fa due gol e contribuisce a una gara che alla fine è un pari sfiorato in casa di una grandissima squadra, blasonata con tutti i titoli. La coperta non è corta, e sono felice che Aronica non sia infortunato seriamente». Un’occhio alla Juve ce lo sta già buttando? «Guardiamo partita dopo partita, ora tocca ai bianconeri. Se vogliamo fare un ragionamento a media scadenza, dico che a dicembre quando saranno esauriti gli impegni internazionali, potremo resettare, e recuperare tutti gli uomini al momento fermi o bisognosi di un po’ di riposo. E lì si vedrà di concentrarci a dovere anche sul campionato».
GUARDANDO MONACO – Gli è piaciuto l’Alliaz Arena, anche se ritiene spropositata la cifra investita (circa 400milioni di euro) impegnata in larga misura dagli sponsor e in piccola parte dalle due società che lo utilizzano: il Bayern e il Monaco 1860. «Impianto essenziale – ha detto il presidente – e funzionale, senza fronzoli anche se tutti quei sediolini grigi non sono un bel vedere. Qualche effetto cromatico sugli spalti l’avrebbe reso più vivace (in realtà, l’Allianz cambia di colore solo nella facciata esterna che si illumina a seconda di chi vi gioca, ndi) . Ad ogni modo è uno stadio perfetto per giocare a calcio, ideale per i suoi i tifosi».
Già la sera prima il patron del Napoli, durante la rifinitura, aveva avuto modo di scrutare il tempio dei campioni della Bundesliga. «A m era piaciuto anche l’impianto del Manchester City, per la verità. La pista d’atletica tiene lontano gli spettatori dal terreno di gioco. e non va bene. La toglieremo anche al San Paolo. Ma ci stiamo interrogando anche sulla capienza, se è per quello: siamo sicuri che con sessantamila posti, avremo sempre gli spalti pieni? Io ho notato che solo nelle partite di cartello facciamo il tutto esaurito. Nelle altre gare a stento arriviamo ai quarantamila». De Laurentiis è apparso molto riflessivo. Sentiva molto l’appuntamento di lì a poco. E anche alla vigilia, da bordo campo, sembrava che volesse incitare i calciatori con lo sguardo. «La gara di stasera contro la squadra più forte al mondo del momento, è un bel traguardo che abbiamo raggiunto ma mi sembra che non tutti lo stiano apprezzando». Si riferisce alle critiche continue sull’operato di Mazzarri, piovute dopo la sconfitta di Catania e a quelle relative alla scelta dell’obiettivo, più attenzione alla Champions che al campionato. Ha aggiunto: «Le critiche di queste settimane al Napoli le ho raccolte anche io, ma mi sembrano esagerate e intempestive. Sono stati emessi giudizi troppo affrettati, dopo queste prime giornate di campionato. Le prime gare non sono mai decisive, la stagione si deciderà a marzo. Credo, però, che queste critiche possano avere un effetto benefico sulla squadra».
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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