Oui, je suis Maxime Gonalons: la sua figura si staglia in lontananza, la sua maglia potrebbe essere azzurra. Il futuro è adesso, in quella voce che – autorevolmente – s’alza nelle aule della Luiss, al termine d’una lectio magistralis su «linguaggi e mercati dell’audiovisivo» e che invece, oltre la Cattedra, diviene «linguaggio e mercato» ufficiale con la benedizione di De Laurentiis. «E’ inutile che mi vengano proposti calciatori con un’età che si aggira intorno ai ventinove anni… Quanti ne ha Mascherano? Il profilo che ci interessa è invece quello dei venticinquenni… Quanti ne ha Gonalons?». La verità, tutta la verità e null’altro che la verità: perché nel Terzo Millennio, pur intuendo le strategie della comunicazione, ci sono momenti i cui è possibile far cadere i veli alle intenzioni e mostrare all’Universo il Napoli che sarà o quello che De Laurentiis (con Benitez e Bigon) vorrebbe: «E allora sì: un tipo come Gonalons ci interesserebbe».
VAI RAFA – Sessantasei giorni all’alba ma il rintocco del Big Ben pare d’udirlo: e in quell’eco assordante che induce Napoli a lasciarsi andare, complici i risultati, Gonalons s’affianca ad Higuain e d Hamsik, a Pandev e ad Insigne, ai testimonial d’un progetto che Aurelio De Laurentiis ha consegnato con slancio tra le mani di Rafa Benitez, divenuto il garante d’una idea meravigliosa: «Stiamo crescendo attraverso un percorso logico, c’è un’ossatura ch’è qui da tempo: Marek ormai da sette stagioni, Goran da tre, Lorenzo da due. In questo contesto, sono stati inseriti calciatori di spessore, provenienti da grandissimi club come il Real Madrid, e sono stati affidati alla guida attenta di Benitez. Ora il processo di maturazione procede….».
L’ORA DI HIGUAIN – Le carezze che t’aspetti sono per quel pipita d’oro riemerso prepotentemente: due gol e alla malora quei fastidi muscolari che l’hanno accompagnato per un mese; il caso è chiuso con doppia mandata dal dischetto e il De Laurentiis che si coccola il proprio colpo da quaranta milioni d’euro è un papà protettivo, un presidente comprensivo, un capo famiglia che governa saggiamente gli umori collettivi pure dinnanzi ai microfoni di Sky: «E’ arrivato in ritardo e ha fatto una preparazione diversa. Ha iniziato benissimo e poi ha avuto un calo che è fisiologico per chiunque e dunque anche per lui: un ragazzo di venticinque anni, che vuole immediatamente dare il meglio di sé e ad un certo punto scopre di non avere benzina, va atteso. E’ stato seguito da uno staff preparatissimo – quello di Benitez – ed ha ricominciato subito a segnare. Gli servivano semplicemente una serie di allenamenti continui e costanti, che gli consentissero di esibirsi come sa in un San Paolo straordinario, che l’ha caricato a mille con quei tifosi così caldi».
CI VEDIAMO A MARZO – Il futuro è un’incognita, ma il sogno in verde, bianco e rosso è avvolto in quel cielo azzurro che sa di Napoli: la Roma è una macchina perfetta, nove vittorie e ventisette punti, e dinnanzi alla capolista che mostra d’avere qualità insospettabili, De Laurentiis si toglie il cappello e però dà appuntamento nel 2014. «La classifica per ora non la guardiamo: i risultati si cominceranno ad assaporare a marzo, quando vedremo, dove saremo e dove saranno gli altri. La competizione stimola e sono felicissimo che ci siano squadre del Centro-Sud a tener viva la tenzone in maniera omogenea e non codificata verso il Nord».
Benvenuti sulla Roma-Napoli, la risposta alla Torino bianconera che meritatamente s’è rivelata la razza padrona dell’ultimo biennio. «Ma la stagione si evolve a marzo». Quando ci sarà anche Gonalons?
Fonte: Corriere dello Sport.
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