LA FESTA di Aurelio De Laurentiis è durata solamente una notte, gonfia peraltro di soddisfazione. “Non è il mio primo trionfo: questo è un trofeo ritrovato da una nuova società, di un Napoli rinato”, ha esultato con moderazione il presidente, già proiettato verso i prossimi obiettivi da raggiungere. “Adesso a testa bassa, a lavorare, dobbiamo andare avanti: non sarà facile ogni volta vincere qualche cosa. Ma noi ci proveremo e il futuro sarà sempre più azzurro. Ci siamo adeguati al fair-play finanziario di Platini, Abramovich ha vinto spendendo tanto, ora anche i top club europei dovranno mettersi a posto. Il nostro obiettivo è la riconquista della Champions, continuando a crescere. E poi rivogliamo il Chelsea: gli inglesi devono darci la bella, con loro siamo sull’uno a uno”.
I campioni d’Europa potrebbero ritornare al San Paolo a luglio. “Li inviterò per un’amichevole”. Con la Juve, invece, è iniziato un braccio di ferro sulla sede che dovrà ospitare la finale della Supercoppa Italiana, ad agosto. I bianconeri puntano su Torino, per giocare in casa. Il club azzurro vuole al contrario a tutti i costi Pechino.
De Laurentiis si è rimesso al lavoro, concentrandosi anche sul mercato. “Cercherò di comprare, vedere, far crescere”. L’addio di Ezequiel Lavezzi, che è partito ieri per l’Argantina e difficilmente farà ritorno a Napoli, non sembra preoccupare più di tanto il presidente. “I suoi cinque anni con noi sono stati bellissimi e non vanno cancellati. Lasciamolo decidere tranquillamente: il Pocho ha 27 anni ed è maturo, se qualcuno si presenta con la clausola dovrò farlo partire”. La trattativa con il Paris St Germain è in stato sempre più avanzato. E l’argentino, prima di lasciare la città, s’è congedato con un messaggio dal suo sito internet. “Abbiamo vinto una Coppa Italia storica, contro una grandissima squadra come la Juve che quest’anno era ancora imbattuta. È stato un successo incredibile, che conclude una stagione fantastica e ricca di soddisfazioni, di cui noi e i tifosi possiamo andare orgogliosi”, ha tirato le somme l’attaccante, che si è tolto almeno la soddisfazione di congedarsi a testa alta. Le lacrime dell’Olimpico non cambieranno però l’epilogo della storia. Sarà solo una partenza meno dolorosa.
Il Napoli si è già messo alla ricerca dell’erede di Lavezzi e De Laurentiis s’è quasi convinto di averlo in casa. “Insigne è davvero un uomo squadra, mi piace moltissimo. I giovani devono giocare. La maturità è un problema genetico, dobbiamo fare largo ai ragazzi”, ha azzardato il presidente, forte dell’ottima relazione ricevuta da Zeman sul baby attaccante azzurro in prestito al Pescara. Col boemo, con cui sembra essere nato un grande feeling, il produttore cinematografico ha parlato anche del ventenne regista Verratti, appena convocato da Cesare Prandelli in Nazionale. Molto presto partirà da Castel Volturno un’offerta pure per lui, capace di superare quelle di Juventus e Inter.
Insigne e Verratti potrebbero essere i primi rinforzi del nuovo Napoli, che nei piani di De Laurentiis dovrà continuare il suo percorso di crescita. Ma sarà fondamentale la conferma di Edinson Cavani, il cui futuro sarà deciso in un incontro in programma tra domani e dopodomani. Una certezza c’è già: la più importante: il Matador, 66 reti in due stagioni, resterà in maglia azzurra. Il presidente è infatti pronto ad aumentargli lo stipendio e proverà pure a prolungare di un altro anno il suo contratto. Si tratta solo di trovare l’accordo e annunciarlo ufficialmente, per sbarrare la porta alle squadre che si sono fatte avanti per l’attaccante uruguaiano. L’uomo della Coppa.
Fonte: Repubblica
La Redazione
S.D.
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