Può darsi che il disgelo tra i grandi club italiani cominci in Europa con l’entrata diUmberto Agnelli (Juventus) nel Board dell’Eca: «agevolata» da Massimo Moratti (Inter), con la mediazione di Umberto Gandini (Milan) e i complimenti di Aurelio De Laurentiis (Napoli). Da ieri il presidente bianconero è uno dei quindici membri del Consiglio dell’Eca, il secondo italiano dopo il vicepresidente Gandini, eletto in rappresentanza dei primi sei paesi europei (Spagna, Inghilterra, Germania, Italia, Francia e Russia che dal 2013 sarà sostituita dal Portogallo). La sua nomina ha una bella storia da raccontare.
La mediazione Nel Board, fino a ieri, c’era Ernesto Paolillo che però ha lasciato l’Inter e ha preferito farsi da parte anche nell’Eca (dopo aver lavorato a lungo al fair play). In teoria chiunque poteva candidarsi, di fatto un «accordo tra gentiluomini» riservava il posto all’Inter e quindi a Marco Fassone, successore di Paolillo. Agnelli, però, ha fatto capire di essere molto interessato alla carica. Il rischio era andare al voto e perdere il posto «italiano»: s’era candidato anche il Chelsea. Sarebbe stata una spaccatura grave. Moratti fair play Con il presidente Rummenigge (Bayern) che insisteva per un candidato unico e vedeva di buon occhio il rientro della Juve nel calcio che conta, anche nella politica, e con il lavoro diplomatico di Gandini, alla fine Moratti ha elegantemente deciso di accogliere la richiesta del collega. Evitando così il voto.
La famiglia Agnelli Agnelli s’è presentato all’assemblea parlando del ruolo storico della sua famiglia e spiegando che intende «aiutare a ridisegnare il calcio italiano» anche in Europa, essendo già direttamente coinvolto in Italia nella Lega. Una nuova sfida. Il suo mandato, come quello di tutto il Consiglio, scadrà il 30 giugno 2013, giorno delle elezioni. Alle quali potrebbero presentarsi altri italiani: De Laurentiis non ha fatto mistero d’essere interessato al Board.
Distensione Napoli Ma è presto per certi discorsi. Ieri il presidente del Napoli s’è complimentato con Agnelli: un segnale di distensione tra i due club dopo qualche polemica seguita alla Supercoppa, alla polemica Mazzarri-Carrera e comunque alla luce della rivalità storica tra i due club. I rapporti tra i due dirigenti, invece, sono sempre stati buoni.
Fonte: Gazzetta dello Sport
La Redazione
C.T.
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